Bonus affitto 2024: che cos’è, come funziona e a chi spetta. Tutti i dettagli sulla sovvenzione stabilita dal Governo per l’anno in corso
Nella nuova Legge di bilancio il Governo Meloni ha inserito diverse sovvenzioni destinate ai cittadini. L’intento è di dare loro una mano nella gestione della vita quotidiana che presenta sempre più spese e che molte volte risulta difficile affrontare. Per le famiglie che ne hanno in requisiti, per il 2024 c’è anche il bonus affitti, agevolazione che ancora non tutti conoscono.
Si tratta di un contributo economico erogato, appunto, per aiutare le famiglie che devono pagare l’affitto o il muto della prima casa. Spetta ai lavoratori dipendenti e può arrivare ad un massimo di 2 mila euro. Vediamo come funziona, come viene erogato e a chi.
Il bonus affitto 2024 è una sovvenzione che è inclusa in quelli che vengono chiamati in gergo fringe benefit, dei compensi che sono a disposizione dei lavoratori dipendenti che possono usare per pagare beni e servizi di prima necessità. I fringe benefit vengono erogati direttamente dal lavoro di datore e non sono obbligatori.
Questo significa che se una ditta decide di non aderirvi il lavoratore non può protestare. È un vero plus che però non è detto che sia messo a disposizione dei lavoratori. Secondo la legge di bilancio questa somma che arriva fino a 2 mila euro per i lavoratori che hanno figli a carico, mentre si ferma a mille per tutti gli altri, può essere utilizzata per pagare l’affitto della prima casa oppure per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa e anche per il pagamento delle utenze domestiche come luce, gas e acqua.
Il bonus affitto non concorre alla formazione del reddito del lavoratore se inferiore a 258,23 euro annui. La quota da dedicare al pagamento dell’affitto si calcola in base al canone di locazione stabilito in contratto mentre per il mutuo, come già specificato, può essere utilizzato solo per gli interessi.
C’è da aggiungere che, se il datore di lavoro aderisce ai fringe benefit, l’erogazione per il lavoratore non è automatica. Esso, infatti, è chiamato a presentare una domanda con tutta la documentazione che attesta i propri dati, anagrafici con o senza figli a carico, il contratto di fitto o quello per il mutuo, dimostrando il diritto all’erogazione del bonus.
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