Come possiamo controllare quanti contributi abbiamo versato? Ecco come controllare per la vostra pensione INPS.
Per capire che fine faremo nel futuro è importante capire, certe volte, quanti sono i passi che sono stati fatti. Non dobbiamo fissarci sul percorso, ma sicuramente comprendere quanto è stato possibile e quanto è stato accumulato è essenziale. Eccoci quindi a cercare di capire quanti contributi sono stati versati e quanto ancora ci serve servare per una vita da pensionato serena e sicura. Quindi come possiamo controllare? Cosa dobbiamo leggerle per comprenderne lo schema presentato dall’INPS?
Partiamo cercando di capire che leggere i contributi versati dipende anche da quanto tempo li versiamo e su quale cassa previdenziale. La cassa cambia il colore del nostro sito e schema che ci permetterà, quindi, di capire per cosa abbiamo versato. Quindi vediamo i colori che possiamo trovare nel fascicolo previdenziale: blu le retribuzione della gestione privata; arancione le retribuzione della gestione pubblica (ex INPDAP); verde per la gestione separata; rosso le retribuzioni che riguardano il mondo dello sport e dello spettacolo (ex ENPALS). Preso atto di questa divisione, oggi cerchiamo di capire la retribuzione per la gestione pubblica, quindi il fascicolo arancione.
Parliamo, quindi, di dipendenti pubblici che, però, devono valutare il calcolo in base da quando hanno iniziato a lavorare. Se i contributi iniziano da dopo il 1996 avrete modo di trovare tutto in ordine nel vostro fascicolo previdenziale. In caso contrario dobbiamo fare un passo indietro e constatare il periodo spiegando che differenza intercorre fra chi ha versato i contributi prima del 1996 e, soprattutto, chi li ha versati prima del 1992.
Fino al 1993 vigeva il sistema retributivo, quindi in caso di raggiungimento della pensione faceva fede l’ultimo stipendio su cui si basavano i versamenti. Preso atto di questo, significa che non avendo avuto una struttura contributiva ma retributiva, devono essere ricalcolati tutti i contributi. Quindi prima del 1993 il sistema calcola l’ultimo stipendio con un 2,33 %.
Quindi, ad esempio, se calcoliamo di aver lavorato 3 anni interi fino al 1992 e, immaginando una retribuzione finale di 3mila euro lordi, una parte di pensione, chiamata quota A, corrisponderà ad euro 209,97 vale a dire (3.000 x 2,333 x 3) : 100.
Ma fino al 1996, dal 1992, il sistema rimane ancora retributivo, costituendo la quota B. In questo caso, nel periodo indicato, si calcola la media di tutte le retribuzioni dal 1993 ad oggi, rivalutate annualmente in base all’indice ISTAT. Così sarà possibile calcolare anche la quota B che, sommata a tutti i contributi versati, vi permetterà di comprendere e calcolare la vostra pensione.
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