I lavoratori devono conoscere le nuove regole che disciplineranno i congedi parentali nel 2024. Cambieranno le modalità di fruizione.
La Legge di Bilancio 2024 modifica le direttive riguardanti l’utilizzo dei congedi parentali. I cambiamenti sono a favore dei lavoratori, potranno ottenere più soldi.
Negli anni il congedo parentale è stato sottoposto a numerose modifiche per adeguarsi ai cambiamenti sociali. Temi quali la parità di genere e la conciliazione tra vita familiare e lavorativa hanno portato ad un’evoluzione della prestazione per la ricerca di un maggiore equilibrio tra le figure genitoriali.
La spinta verso la ricerca di questo equilibrio è arrivata anche dall’Europa con la Direttiva UE 2019/1158 e l’adozione del Decreto Equilibrio che ha esteso la durata del congedo da sei a nove mesi indennizzati al 30% e il congedo del genitore solo da dieci a undici mese entro i dodici anni del bambino. Un ulteriore potenziamento dell’indennizzo è ora previsto dalla Legge di Bilancio 2024 del Governo Meloni.
La Manovra è intervenuta sull’indennizzo del congedo parentale modificando ulteriormente le regole di fruizione. L’intento è portare uno dei mesi di congedo parentale fino al 60% e nel 2024 fino all’80%. Il riferimento è al periodo che viene attribuito in modo alternativo tra i due genitori.
L’indennizzo scatta nel momento del termine del congedo obbligatorio. Una volta che il lavoratore avrà concluso il periodo di congedo di maternità o paternità obbligatorio dopo il 31 dicembre 2023, allora scatterà la novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2024.
Significa che dal 1° gennaio 2024 i periodi di congedo parentale verranno indennizzati all’80% della retribuzione per i lavoratori con figli entro i sei anni che hanno concluso il congedo obbligatorio successivamente al 31 dicembre 2023. Il limite massimo è di due mesi. Per quanto riguarda gli ulteriori periodi di congedo da utilizzare entro i 12 anni di età del figlio, l’indennizzo rimane del 30%. Il limite massimo è di 9 mesi totali, includi i due mesi con indennizzo all’80%.
Tutti i restanti periodi di congedo non saranno indennizzati fino alla soglia dei 10/11 mesi a meno che il genitore abbia un reddito individuale entro 2,5 volte l’importo del trattamento minimo. In questo caso saranno indennizzati al 30% dello stipendio. L’età massima del figlio è di dodici anni.
Cosa accadrà dal 2025? Un mese sarà indennizzato all’80% entro i sei anni del figlio solo per i mesi spettanti ad ogni genitore. Un altro mese sarà indennizzato al 60% per i figli entro i sei anni per i mesi spettanti ad ogni genitore. Ulteriori sette mesi saranno indennizzati al 30% entro i 12 anni del figlio e altri mesi entro il limite massimo di 10/11 mesi saranno indennizzati al 30% se il reddito è inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo.
Le dichiarazioni del ministro Valditara sulla violenza di genere e l'immigrazione scatenano polemiche, evidenziando la…
Amazon anticipa il Black Friday con sconti imperdibili, tra cui la Smart TV Samsung UE55DU7190UXZT…
La dirigente scolastica Tina G. denuncia il preoccupante fenomeno delle foto alle targhe dei docenti,…
Scopri tre monitor 4K ideali per il gaming: l'ASUS ROG Strix XG27UCS per prestazioni premium,…
L'ossessione per i social media e lo "sharenting" sollevano preoccupazioni sulla salute mentale dei giovani,…
Scopri l'offerta di Amazon per un kit di luci LED controllabili tramite app a soli…