Per badanti e colf sono concessi i permessi retribuiti? Date un’occhiata a cosa dice il contratto nazionale in merito per non sbagliare neanche un passo.
Molto spesso capire i propri diritti in ambito lavorativo è un’impresa molto ardua. Tuttavia ciò che ci viene in aiuto è il contratto collettivo nazionale del lavoro, soprattutto per alcune categorie come, ad esempio, colf e badanti. Infatti anche loro, in base a diverse esigenze, possono usufruire di permessi retribuiti. Ma quali precisamente? Non si conoscono bene i diritti legati a queste tipologie di lavoro.
Sono lavori come tutti gli altri ma che alcune volte non vengono gestiti come previsto dal contratto collettivo nazionale. Non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire più nel dettaglio come funziona. Tutto quello che c’è da sapere su quali sono i permessi retribuiti concessi a queste categorie di lavoratori. Dal permesso per visite mediche al congedo per lutto, quali sono i diritti secondo il contratto collettivo.
Permessi colf e badanti: quali sono concessi
Anche badanti e colf hanno permessi per visite mediche oppure percorsi di formazione. Ovviamente questi permessi devono essere concordati con il datore di lavoro e deve essere data opportuna dimostrazione per quanto riguarda le visite mediche oppure i corsi di formazione. Proprio per questo motivo bisogna documentare l’avvenuta visita medica con certificati medici oppure l’avvenuto corso di formazione attraverso attestati di partecipazione.
Secondo il CCNL vengono garantiti anche diversi giorni in seguito a disgrazie come, per esempio, dei lutti oppure per eventi felici come la nascita di un figlio. Per il lutto sono previsti tre giorni di permessi retribuiti mentre per la nascita di un figlio ci sono delle normative vigenti che garantiscono sia dei permessi retribuiti, ma anche dei permessi non obbligatori e non retribuiti in base alla propria posizione all’interno del contratto collettivo nazionale del lavoro.
Altri dettagli
Ovviamente è bene specificare che, quando si usufruisce di permessi non retribuiti, non spetta neanche l’indennità di quel giorno. Tuttavia il datore di lavoro, avvisato per tempo, non può non permettere al lavoratore di usufruire di questi permessi non retribuiti. Conoscere i propri diritti è un elemento importante in modo tale da non incorrere in assenze ingiustificate che non vengono retribuite e che possono portare anche a dei richiami sia scritti che verbali da parte del datore di lavoro.
Per i corsi di formazione sono previsti circa 40 ore annuali, mentre sono previste circa 64 ore annue per i percorsi di formazione riconosciuti dall’ente Bilaterale e Ebincolf. Per visite mediche invece sono previste circa 16 ore annue se la persona è convivente. Se la persona non è convivente, il tutto scende a 12 ore annue ovviamente opportunamente dimostrabili attraverso certificati medici.