Ecco tutti i documenti che non possono mancare per procedere con l’assunzione a colf e badanti: una guida per tutti da tenere sempre a portata di mano.
Con i ritmi della società attuale, spesso presi dalla frenesia ci si dimentica, come si suol dire, degli ultimi. E tra gli ultimi non si possono non annoverare anche le persone anziane. Se a questo ci si aggiunge la tendenza, in tante parti di Italia, ad avere pochi figli, il mix può diventare esclusivo. Per porre un freno a questo fenomeno di abbandono, per così dire, dei vecchi, molte persone ricorrono all’assunzione di colf e badanti.
Essendo, però, anche loro a tutti gli effetti dei lavoratori o delle lavoratrici, hanno bisogno anche loro di un regolare contratto per esercitare la loro professione. In tal senso, abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori una guida di tutti i documenti che sono necessari per procedere con una regolare assunzione. Le sanzioni, infatti, per il lavoro a nero sono a dir poco spaventose ed è meglio, da questo punto di vista, non correre rischi. Oltre ad essere, quello del lavoro sommerso, uno dei principali problemi del nostro Paese.
La prima cosa da fare per procedere all’assunzione, come è normale che sia, è quella di pattuire la cifra da riconoscere come retribuzione. Fatto ciò, occorre produrre i seguenti documenti. Il primo è, ovviamente, la cosiddetta dichiarazione di disponibilità al lavoro, insieme ad un documento di identità valido e, in caso di lavoratore o lavoratrice stranieri, un permesso di soggiorno che non sia, per ovvie ragioni, scaduto. Inoltre è necessario che l’orario pattuito comprenda 11 ore di riposo giornaliere ed una giornata a settimana completamente libera.
Concordato tutto, si potrà procedere con la registrazione dell’accordo sul sito INPS. Dopo aver effettuato l’accesso tramite SPID, bisogna recarsi nella sezione che va sotto il nome di “Lavoratori domestici“. Cliccare poi su “Iscrizione rapporto di lavoro” ed inserire, di volta in volta, tutte le informazioni che sono richieste. Vista la situazione economica, lo Stato ha messo a disposizione delle famiglie un bonus per l’assunzione delle badanti e delle colf.
Andiamo adesso a vedere cosa cambia se l’assunzione è a tempo indeterminato o a tempo determinato.
In caso di assunzione a tempo indeterminato, come è noto, è senza nessun termine. Per il contratto, invece, a tempo determinato c’è una data specifica di scadenza e, inoltre, il costo in termini di contributi è maggiore. Inoltre, nel primo caso si può recedere dal contratto con un preavviso previsto dal contratto (solitamente 15 giorni). Nel secondo caso, invece, le motivazioni devono essere molto più gravi.
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