Cresce il fabbisogno di assistenza a domicilio con un richiesta sempre più alta di personale. I numeri in aumento di colf e badanti.
Il numero delle famiglie che hanno sempre più bisogno di personale per assistenza a domicilio in Italia, cresce con la crisi demografica in atto e l’invecchiamento inarrestabile della popolazione. Dunque il tema del welfare per anziani, famiglie e care-giver resta di scottante attualità, considerando li nuclei familiari che non possono permettersi un aiuto esterno.
Da più parti si richiedono misure universali che garantiscano assistenza a tutti, con aiuti dal lato contributivo e soprattutto da quello retributivo. Un problema trasversale che investe tutta la società alle prese con l’inverno demografico e che determina bisogni e necessita più estesi per milioni di persone.
Le stime indicano cifre molte elevate in linea con i dati circa l’invecchiamento della popolazione. Nel 2025 ci sarà bisogno di circa 2 milioni e 288mila unità di personale domestico per soddisfare tutti i bisogni si assistenza. Di questi oltre un milione e mezzo sono lavoratrici e lavoratori stranieri, mentre circa 760mila sono quelli italiani.
Per proseguire del numero complessivo le badanti sono oltre un milione, mentre le colf raggiungono un milione e 260 mila unità. I numeri sono di un’analisi presentata da Assindatcolf e Centro Studi e Ricerche IDOS, condotta sui fabbisogni di manodopera italiana e straniera nel settore dell’assistenza domestica. Il numero comprende non solo famiglie con lavoratori in regola, ma anche badanti e colf senza contratto, con datori di lavoro che vorrebbero regolarizzare la posizione, ma che non lo fanno per motivi anche economici.
Soprattutto la figura della badante è molto importante proprio per la situazione di invecchiamento costante della popolazione. Di quelle stimate necessarie, circa un milione e 25mila, il personale di origine straniera è di 713mila, mentre quello italiano è 312mila unità. Per quanto riguarda i bisogni territoriali, la regione che mostra le richieste maggiori è la Lombardia con circa 141mila lavoratori, segue la Campania con 98mila, la Sicilia con 97mila, il Lazio con circa 93mila unità e la Puglia con 86mila addetti.
La regione che ha la quota più bassa di badanti di origine straniera è la Sardegna con circa il 19 per cento del totale, seguita dal Molise con il 45,6 per cento, dalla Calabria con il 48,3 per cento e dalla Sicilia con il 48,4 per cento. Invece la regione con la percentuale più alta di lavoratrici straniere è l’Emilia Romagna con 85 per cento del numero complessivo.
Per quanto riguarda le colf, il numero totale delle richieste supera un milione e 260mila unità, con circa 810mila lavoratrici straniere e 452mila italiane. Ad avere il fabbisogno più alto sono Lombardia, 209mila addette, e Lazio, 208mila lavoratrici. Seguono poi la Sicilia, la Campania e la Puglia rispettivamente con 177mila, 158mila e 100mila richieste.
L'assegno postdatato rappresenta uno strumento di pagamento che, sebbene legale, può portare con sé una…
L’Ape Sociale rappresenta una misura di sostegno fondamentale per i lavoratori italiani che si trovano…
Il mondo del lavoro è uno di quelli che, al momento, è più in difficoltà…
La nuova politica di Meta rappresenta una scommessa sulla libertà di espressione a scapito della…
Negli ultimi anni, le truffe telefoniche hanno raggiunto livelli preoccupanti, creando un clima di ansia…
Le ultime novità offrono una boccata d'aria ai consumatori, soprattutto in un periodo in cui…