Codice Ateco, come si effettua la correzione o l’aggiunta in caso di errore. Ecco come intervenire correttamente senza problemi.
Per chi non ha molta dimestichezza con il lavoro autonomo e con tutte le sue norme, districarsi tra leggi e regolamenti non è semplice. Per chi può permetterselo la scelta migliore è affidarsi a un professionista che curi incombenze fiscali e contributive, rapporti economici con i fornitori o con i clienti. Tuttavia non è sbagliato conoscere almeno parzialmente alcune sigle e alcune procedure che si possono incontrare durante l’attività.
Questo è valido soprattutto per chi opera con regimi particolari come il forfettario o il minimo e si trova a produrre poche fatture durante l’attività. Ci sono delle scadenze, delle norme, delle sigle che vanno conosciute, almeno parzialmente per evitare di commettere errori. Sbagli che fatti anche in buona fede possono creare guai e purtroppo danni.
Rapidamente si può dire che il Codice Ateco è la tipologia di classificazione delle attività economiche applicato dall’ISTAT (Istituto nazionale di statistica italiano). Lo scopo di questa nomenclatura è la registrazione statistica di alcuni dati economici di rilievo nazionale.
Questo codice, come sa chi ha aperto una partita IVA, è assegnato ad ogni impresa o professionista nel momento di comunicazione dell’inizio dell’attività economica. Non è raro però che il codice debba essere integrato, corretto o cambiato. Vediamo qual è la procedura da seguire per evitare fastidiosi errori. Ci sono vari casi da esaminare, vediamo.
Per una correzione del Codice Ateco (perché quello riportato non corrisponde all’attività economica svolta, ma comunicata al Registro delle imprese e registrata dall’Agenzia delle Entrate) si può richiedere un servizio alla Camera di Commercio di pertinenza. Nella domanda, in genere on line, si specifica il codice sbagliato e quello corretto a mancante.
Se il Codice Ateco e l’attività economica esercitata non sono completi o aggiornati rispetto all’attività economica che si svolge regolarmente, la procedura è un po’ diversa. La pratica serve a denunciare l’avvio dell’attività. Si invia al Registro delle Imprese e all’Agenzia delle Entrate la comunicazione di avvio dell’attività, non spedita in precedenza. Si allega anche la documentazione per lo svolgimento regolare dell’attività.
Nel Registro delle Imprese l’aggiornamento delle attività è immediato, mentre per il nuovo Codice Steco occorre attendere circa una giornata. Altra situazione possibile: nel Registro delle Imprese l’attività risulta corretta, mentre il Codice Ateco non lo è. In questo caso si invia una Comunicazione unica all’Agenzia delle Entrate (esente da imposta di bollo e diritti di segreteria) con il Codice corretto.
L’aggiornamento del Codice Ateco con l’Agenzia delle Entrate si segnala poi al Registro delle Imprese con procedura telematica. Se non si rientra in nessuna delle tre opzioni descritte occorre segnalare il problema al Registro delle Imprese.
Le dichiarazioni del ministro Valditara sulla violenza di genere e l'immigrazione scatenano polemiche, evidenziando la…
Amazon anticipa il Black Friday con sconti imperdibili, tra cui la Smart TV Samsung UE55DU7190UXZT…
La dirigente scolastica Tina G. denuncia il preoccupante fenomeno delle foto alle targhe dei docenti,…
Scopri tre monitor 4K ideali per il gaming: l'ASUS ROG Strix XG27UCS per prestazioni premium,…
L'ossessione per i social media e lo "sharenting" sollevano preoccupazioni sulla salute mentale dei giovani,…
Scopri l'offerta di Amazon per un kit di luci LED controllabili tramite app a soli…