Affitto breve: i chiarimenti dell’agenzia delle entrate a riguardo, tutte le novità introdotte nel 2024 su come funziona.
Il contratto di affitto breve, è una tipologia di accordo che permette al locatore di affittare il proprio immobile ad uso esclusivamente abitativo per un periodo di massimo 30 giorni. La locazione può essere stipulata direttamente dal proprietario dell’immobile, o da un soggetto che esercita un’attività di intermediazione, come ad esempio un’agenzia o un gestore telematico.
Questo contratto d’affitto, è estremamente vantaggioso soprattutto per il locatore che si libera da vincoli di una locazione tradizionale. Può disporre dell’immobile ogni volta che lo desidera, può inoltre godere di entrate superiori su base mensile. Esiste tuttavia una differenza tra locazione turistica e locazione breve, ciò riguarda soprattutto la tipologia di servizi offerta. Dal punto di vista burocratico inoltre, ci sono degli obblighi specifici che riguardano i proprietari.
Affitto breve, tutti i chiarimenti in merito
Se il contratto ha una durata complessiva superiore a 30 giorni, non si parlerà più di contratto di affitto breve ma di contratto di affitto transitorio, questa tipologia di affitto infatti può durare fino a 18 mesi. Per gli affitti brevi dunque quelli di una durata massima di 30 giorni, la legge non prevede l’obbligo di registrazione.
Nonostante ciò per evitare problemi, sarebbe opportuno che le due parti si impegnassero a redigere un contratto, nel quale siano presenti alcune regole che l’inquilino dovrà rispettare. È inoltre prevista la comunicazione dei dati anagrafici degli ospiti alle questure territorialmente competenti. Per effettuare questa operazione, è necessario accedere al canale Entratel/Fisconline, e compilare i moduli dedicati, se ciò non dovesse essere fatto, il locatore può essere sanzionato con una multa che va da 250 a 2000 €.
Affitto breve, tutte le novità
Dal punto di vista fiscale, le locazioni brevi sono soggette alla tassazione Irpef, il 95% del reddito, viene assoggettato a tassazione e vengono seguiti gli scaglioni Irpef, il restante 5%, è a titolo di deduzione forfettaria. La ritenuta d’acconto applicata in questo caso, è del 21% al locatore, se questo opera attraverso un intermediario. In alternativa si può stipulare un contratto d’affitto breve, con cedolare secca.
In questo caso l’importo da pagare prevede un’imposta del 21% applicabile sul canone lordo della locazione, l’Irpef è pari al 23% e l’imposta viene applicata sul 100% del reddito. Quando invece si tratta di permanenza a scopo turistico la norma prevede l’obbligo da parte del locatore a richiedere una tassa di soggiorno agli ospiti. Inoltre è consigliato consegnare agli ospiti un verbale e dotarsi di una copertura assicurativa per tutelarsi da eventuali danneggiamenti, chiedendo ad esempio una cauzione al momento dell’arrivo.