Quali sono le possibilità di pensionamento dell’anno 2024 per cittadine e cittadini italiani nati nel 1958? Scopriamole insieme.
Quota 103, Quota 41 Precoci, Ape Sociale: sono diverse le possibilità di pensionamento previste per il 2024 per i nati nel 1958. I cittadini italiani che il prossimo anno compiranno i 66 età di età, infatti, potranno contemplare la possibilità di andare in pensione a partire dalla circostanza di raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di versamento dei contributi, che garantiscono la formula della quiescenza con pensione anticipata ordinaria.
Per le cittadine italiane, invece, questa soglia viene anticipata di un anno, dunque al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di versamento dei contributi di cui, però, almeno 35 devono risultare effettivi e non figurativi da disoccupazione oppure da malattia. Inoltre, la soglia dei 41 anni (ma in questo caso netti) di contributi versati varrà anche per determinate categorie di cittadine e cittadini nati nel 1958.
Tra queste, i contribuenti disoccupati e privi di Naspi da almeno tre mesi; i contribuenti invalidi a partire dalla soglia del 74%; i contribuenti che assistono un famigliare stretto per disabilità grave e con il quale convivano da almeno 6 mesi; ed i contribuenti impegnati in lavori usuranti per minimo 6 anni degli ultimi 7 lavorati oppure per minimo 7 anni degli ultimi 10 lavorati.
Sconti sull’età pensionabile che consentono di ottenere la pensione a 66 anni
Anche per Quota 41 precoci resta la possibilità di andare in pensione all’età di 66 anni e 7 mesi, a condizione di avere versato contributi per almeno 30 anni svolgendo mansioni relative a professioni gravose o usuranti. Inoltre, le cittadine italiane nate nel 1958 potranno aspirare al pensionamento anche con solo 20 anni di contributi versati nel sistema contributivo, ovvero a partire dal primo di Gennaio dell’anno 1996.
Per costoro, infatti, si applica uno “sconto” pari a 4 mesi per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi se hanno avuto ed accudito, quindi, almeno 3 figli. Inoltre, i nati nel 1958 che risultino in possesso di una invalidità pensionabile pari o superiore alla soglia dell’80% potranno beneficiare della misura che consente di accedere alla pensione ancora con 20 anni di contributi versati.
In quanto ad Ape Sociale, invece, i nati nel 1958 potranno sfruttare la misura che consente di lasciare il lavoro a 63 anni di età con 36 anni di contributi versati se sono disabili, assistenti di disabili e lavoratori impegnati in mansioni gravose o usuranti, potendo ricevere fino ad un massimo di 1.500 Euro mensili senza tredicesima, né maggiorazioni, rivalutazioni Istat o assegni famigliari. Insomma, le possibilità non mancano. Per maggiori approfondimenti, è consigliabile consultare il sito web istituzionale dell’INPS oppure recarsi presso un patronato del territorio.