Sapevi che la cessione del quinto dello stipendio può essere estinta con il TFR? Ecco la normativa che spiega tutti i dettagli a riguardo.
La cessione del quinto è una forma di prestito personale che raggiunge fino a un massimo di un quinto del netto dello stipendio. Questo verrà poi estinto attraverso trattenute dalla busta paga (o cedolino in caso di pensione). Ma si può estinguere in anticipo la cessione del quinto stessa? La risposta è sì, chiedendo in anticipo il TFR senza toccare i risparmi.
Come abbiamo anticipato, la cessione del quinto viene decisa con un termine deciso con l’istituto di credito in base alla cifra concessa. Come molti altri finanziamenti, la cessione del quinto può essere chiusa prima della scadenza fissata inizialmente. Secondo il testo unico delle leggi bancarie e redditizie questo è possibile utilizzando il TFR, o Trattamento di Fine Rapporto.
Dovremo quindi calcolare la somma rimasta da saldare; la banca ci fornirà su richiesta il conteggio estintivo, a cui si aggiungerà l’eventuale penale del contratto di finanziamento (questo, per legge, non può essere più dell’1% del capitale dovuto). Una volta che abbiamo i numeri in mano, possiamo procedere con i calcoli del TFR.
Cessione del quinto estinta in anticipo: come fare
Il TFR è quel tesoretto che tutti i lavoratori dipendenti ottengono al momento della fine del rapporto di lavoro dall’azienda. Questo viene maturato ogni anno come l’equivalente di un anno di retribuzione diviso per 13,5. A questo si aggiunge l’indice di rivalutazione.
Per calcolare il nostro totale basta moltiplicare l’importo annuale per gli anni di rapporto con l’azienda. Normalmente per ottenere il TFR bisogna attendere la fine del rapporto di lavoro, ma esistono casi in cui può essere erogato in anticipo, e la cessione del quinto è esattamente uno di questi casi.
Una volta che abbiamo i dati sul debito rimasto e sul TFR che ci spetta, dobbiamo verificare se il TFR supera l’importa da estinguere o no. Se la risposta è sì il processo è relativamente semplice. Avremo bisogno del consenso delle persone coinvolte (il datore di lavoro e l’istituto di credito che ha erogato il finanziamento). Più complicata la situazione se il TFR è accantonato in un fondo pensionistico anziché in azienda, perché questo richiederà l’autorizzazione dal fondo. Se il TFR non copre il debito, invece, non è possibile richiederlo in anticipo in quanto la banca o istituto finanziatore ha bisogno della cifra per eventuali morosità durante il piano di ammortamento.