Il certificato di malattia è un diritto per tutti i lavoratori. Quando il medico non vuole rilasciarlo sarà possibile avvalersi della legge.
Il certificato di malattia è quel documento emesso da un medico che attesta l’incapacità temporanea di una persona di svolgere le normali attività lavorative a causa di una malattia o di un infortunio. Spesso questo certificato è spesso richiesto da aziende o dai dattori di lavoro per giustificare le assenze del dipendente dovuto a ragioni di salute.
Questo certificato telematico di malattia, emesso da un medico, è un elemento cruciale nel panorama della gestione delle assenze lavorative dovute a motivi di salute. La legge è chiara in merito all’obbligo deontologico di ogni medico che emette una prognosi di provvedere all’invio telematico del certificato di malattia. Questo dovere è sancito dal Decreto Legge n. 150 del 27 ottobre 2009, noto come Legge Brunetta, e rappresenta un passo essenziale nella semplificazione delle procedure e nella digitalizzazione dei servizi sanitari.
Stando a quanto riportato sul sito dell’INPS, nella sezione delle FAQ dedicata ai certificati medici telematici, ogni medico del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato ha l’obbligo di inviare telematicamente il certificato di malattia. Questa procedura è resa possibile grazie alle credenziali fornite al medico per l’accesso alla piattaforma del Ministero. nel caso in cui il medico non vuole rilasciarlo, ogni cittadino può ricorrere alla legge, che parla chiaro proprio su questa tematica.
La legge chiarisce che anche i medici ospedalieri, di pronto soccorso, specialisti convenzionati ASL e liberi professionisti devono emettere direttamente il certificato telematico di malattia, senza delegare questa responsabilità al medico di famiglia. Tale delega potrebbe configurare un reato di falso ideologico. Il Vice Segretario Vicario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Napoli, Salvatore Caiazza, ha evidenziato questa questione attraverso un post su Facebook, enfatizzando l’importanza che ogni medico adempia al proprio dovere deontologico.
Caiazza ha sottolineato che i medici di medicina generale non devono assolvere a questo compito a causa di un eventuale rifiuto o omissione da parte di altri medici. Nel caso in cui un medico si rifiuti di emettere il certificato telematico di malattia, il paziente ha il diritto di pretenderlo, in quanto sancito dalla legge. Inoltre andare successivamente dal proprio medico di base per richiedere il certificato telematico è superfluo, in quanto il medico che ha rifiutato o omesso l’emissione del certificato può essere perseguibile penalmente.
La situazione, secondo Caiazza, dovrebbe indurre le Direzioni Generali e Sanitarie delle AASSLL napoletane e l’Ordine Dei Medici Chirurghi E Odontoiatri Della Provincia Di Napoli a prendere i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti dei medici che omettono l’invio telematico del certificato di malattia, soprattutto per i professionisti che lavorano nelle strutture ospedaliere. La mancanza di credenziali non può essere accettata come alibi e i medici sono chiamati a procurarsele per adempiere al loro dovere.
Queste azioni hanno un impatto diretto sulla vita degli ammalati, che rischiano di essere coinvolti in procedure complesse per ottenere una semplice certificazione. La digitalizzazione dei servizi sanitari dovrebbe rendere questo processo più fluido e privo di intoppi, andando a garantire un servizio migliore per tutti i cittadini.
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