L’anno corrente ci sta riservando senza dubbio molte sorprese, scopriamo dunque cosa sta succedendo per tantissimi docenti
Ebbene sì, dopo tanta attesa e soprattutto con enorme sollievo da parte di tantissimi docenti, è ora possibile compilare e anche presentare degli specifici moduli. Si tratta di un passaggio molto importante e delicato per tantissimi docenti che forse aspettano da tanto questa occasione.
Stiamo parlando, nello specifico, di quelle procedure di assegnazione provvisoria e che potrebbero consentire a tantissimi docenti di spostarsi presso altre scuole e anche comuni, in modo tale da ricongiungersi ai familiari o in alternativa anche spostarsi per motivi di salute. Insomma, tutte motivazioni che come possiamo immaginare sono senza dubbio importanti e ben motivate.
Docenti e cattedre provvisorie, cosa sapere
Come possiamo ben immaginare, si tratta di una soluzione che non può che apparire come molto ghiotta agli occhi di tantissimi insegnanti che magari, in passato, per rientrare nel proprio ruolo e ottenere una cattedra si sono spostati lì dove la domanda lo esigeva. Ma che ora non vedono l’ora di poter ritornare in luoghi a loro più confortevoli.
Tuttavia, ci sono alcuni aspetti che proprio non possiamo sottovalutare per quanto riguarda i requisiti che gli insegnanti dovranno rispettare per poter presentare questa domanda. Per scoprire di cosa stiamo parlando, continuate a leggere insieme a noi.
Chi può presentare domanda di assegnazione
Attenzione però, perché in realtà non tutti i docenti al momento attivi in Italia avranno la possibilità di usufruire di questa possibilità e dunque di poter fare domanda per delle assegnazioni provvisorie. Affinché vi sia questa possibilità, infatti, vi sarà la necessità di rispettare alcuni requisiti. Come prima cosa, è necessario essere stati assunti come docenti a tempo indeterminato, ma in quali anni?
Ebbene, l’assunzione deve fare riferimento o all’anno 2022/2023 e precedenti, o in alternativa 2023/2024. Nel primo caso, infatti, i docenti avranno la possibilità di trasferirsi presso la provincia di titolarità rispetto a quella scuola in cui lavorano, o in alternativa anche in un’altra provincia. Nel secondo caso, invece, se la conferma del ruolo è arrivata entro il 1 settembre del 2023, allora si può presentare domanda per la provincia di titolarità, in alternativa per altre provincie è necessario dimostrare un mancato vincolo triennale.
Per finire, ci sono delle motivazioni specifiche che potranno giustificare e dunque dare la possibilità a questi insegnanti di presentare domanda: come ad esempio la possibilità di ricongiungersi ai propri figli, a patto che questi siano minori di 12 anni o affidati per vie legali. O, ancora, ricongiungersi al proprio coniuge o parente convivente, ma anche per esigenze di salute dell’insegnante stesso e per ricongiungersi a genitori anziani che necessitano aiuto.