Cash-trapping, ennesima truffa al bancomat. Vediamo a che cosa far attenzione per evitare di cadere in trappola.
Le truffe ai danni degli utenti di bancomat e sportelli automatici purtroppo sono all’ordine del giorno. I criminali capiscono in modo indiscriminato al Sud quanto al Nord della penisola e non si fanno certo scrupolo per l’età o la condizione della vittima. Eppure controlli e sistemi di sicurezza non mancano. Ma le truffe, i raggiri e i furti ai danni del cliente malcapitato continuano.
Si tratta a volte di strumenti informatici di alto livello che prevedono una tecnologia sofisticata e di alto livello per copiare i codici e i PIN di sicurezza delle carte. O di clonarle con sofisticati dispositivi elettronici. A dimostrazione che esiste una vera e propria organizzazione dietro l’atto criminale specifico. ma a volte i trucchi e mezzi usati sono meno sofisticati.
Uno dei metodi più usati dai ladri è senza dubbio quello del cash-trapping. La tecnica non prevede l’uso di strumenti elettronici o informatici. I criminali si accontentano di cutter, cacciavite, tenaglie, nastro bio-adesivo, forbici. Ma lo strumento principale per operare è una semplice forcella o una molletta per fogli.
La tecnica è semplice, quanto purtroppo efficace. Si inserisce, all’interno della fessura di uscita del denaro presente nel bancomat, un oggetto metallico (forcella o molletta appunto). In questo modo le banconote sono rilasciate in maniera corretta durante l’operazione di prelievo. Ma l’ostacolo di metallo le blocca all’interno del meccanismo. Il cliente a questo punto pensa a un guasto del sistema, tutti i suoi tentativi per risolvere il problema non danno frutti e se ne va.
Truffe del genere avvengono di notte o comunque nelle ore quando la banca risulta chiusa e alla vittima non resta che tornare il giorno dopo per denunciare il presunto guasto alla filiale. Nel momento in cui lo sfortunato cliente si allontana, i criminali intervengo e sbloccano la fuoriuscita del denaro, recuperando le banconote precedentemente incastrate.
Si tratta della tecnica del cash-trapping, cioè trappola per contanti. Gli specialisti del settore, lavorano di sera o di notte, come detto approfittando della chiusura della banca per agire indisturbati. Questa volta ai truffatori è andata male. Due criminali sono stai arrestati a un controllo notturno in provincia di Treviso con tutti gli attrezzi per i furti, per i quali non hanno saputo dare una spiegazione.
Avevano con sé anche delle mollette metalliche pronte da inserire negli sportelli bancomat prescelti el trappole erano già pronte e corrispondevano ad altre ritrovate nella zona. Gli arrestati avevano anche grimaldelli e chiavi alterati, due professionisti del settore. Per evitare la trappola controllare sempre le fessure di erogazione del denaro e se appaiono manomesse, con abrasioni, graffi e segni particolari, meglio cercare un altro bancomat.
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