Come fare per riscattare la casa popolare in cui si è vissuto per anni? Scopriamo la procedura da seguire e le caratteristiche necessarie richieste.
Per case popolari ci si riferisce a quella parte di edilizia pubblica o popolare che prevede l’attivazione della Pubblica Amministrazione, a livello statale regionale o locale, si mette in moto per agevolare l’accesso ad un alloggia a quella parte di popolazione che per ragioni economiche non riesce ad accedere al mercato privato.
Gli anni Cinquanta hanno rappresentato, nel nostro Paese, il boom anche dell’edilizia popolare attraverso l’attuazione del Piano Fanfani che ha portato alla costruzione di oltre 2milioni di alloggi. Allora come oggi, si tratta di edifici che appartengono all’autorità pubblica e che sono assegnati alle persone o famiglie a basso reddito al costo di un canone di affitto irrisorio se non inesistente. Per poter accedere alle case popolari è necessario iscriversi alle graduatorie apposite solitamente messe a disposizione presso il Comune di residenza.
Quello che non tutti sanno è che la casa popolare assegnata può essere riscattata ovvero diventare di proprietà della famiglia che l’ha avuta in assegnazione (e non solo). Per avviare questa procedura è però indispensabile rispettare alcune caratteristiche, di cui parleremo nei prossimi paragrafi.
Riscatto della casa popolare: come funzione, quale procedimento seguire e quali caratteristiche avere
La normativa di riferimento che disciplina il riscatto delle case popolari è la legge n.560 del 1993 che va a delineare tutto il funzionamento in materia di edilizia pubblica. All’intero di questa legge si va a delineare anche la tipologia di persona che può acquistare e quindi riscattare una casa popolare.
Nei fatti, possono avviare la procedura di riscatto le persone assegnatarie dell’alloggio popolare o i familiari con essa convivente. Il Comune ha, di conseguenza, la facoltà di vendere la casa sia al soggetto assegnatario quanto ai familiari di questo se si tratta di una persona deceduta.
Al di là di questo è necessario però che tanto l’assegnatario, quando i familiari eredi che intendo riscattare l’immobile rispondano a determinate caratteristiche, quali:
- La casa sia abitata da almeno 5 anni;
- Non risultino morosità nei canoni di affitto;
- Non si superi un reddito massimo previsto;
- Che si tratti di un soggetto che sia cittadino italiano, europeo o extracomunitario ma con regolare permesso di soggiorno;
- Sia residente nel Comune dove si trova l’alloggio da riscattare;
- Non sia titolare di altri alloggi adeguati al nucleo familiare.
A questo si deve poi tener conto che ogni Regione e Provincia affianca alla legge nazionale una propria normativa specifica che cambia, quindi, a seconda del luogo in cui si trova e che è indispensabile consultare per avviare la procedura.
La procedura di riscatto
Per avviare il riscatto di una casa popolare bisogna rispettare i criteri di cui sopra, ma è necessario anche attendere il bando comunale; una volta pubblicato questo bisogna compilare la domanda da presentare al Comune con l’aggiunta di documenti familiari e reddituali. Alla scadenza del bando, si riceverà dal Comune stesso risposta di accettazione o rifiuto.