Purtroppo non tutti riusciranno a scamparla: ci sarà chi dovrà obbligatoriamente adeguarsi alle direttive e apportare dei miglioramenti al proprio immobile.
Alcune famiglie dovranno sottoporre l’immobile a lavori di ristrutturazione in vista della riqualificazione energetica. Non sarà possibile astenersi: la direttiva case green parla chiaro. L’obiettivo è quello di arrivare al 2050 ed avere tutte le case sul territorio nazionale con emissioni zero.
Ne conseguirà l’obbligo per molte famiglie che vivono in edifici non in linea con la direttiva, di avviare dei lavori di ristrutturazione edilizia. Se da una parte si tratta di uno scopo nobile per il benessere dell’ambiente e delle future generazioni, d’altra parte quasi tutte le persone che vantano casa di proprietà dovranno investire denaro per abbassare la classe energetica in vista del raggiungimento della soglia di emissioni zero. Stando all’obiettivo dell’UE, saranno coinvolti sia gli edifici privati che quelli pubblici.
Direttiva case green: tutte le famiglie che dovranno ristrutturare
L’Italia sarà uno dei Paesi che maggiormente risentirà della nuova direttiva dell’Unione Europea. Purtroppo, ad oggi conta il 60% degli edifici del totale parco immobiliare con una storia di oltre 50 anni di costruzione. Significa che, inevitabilmente, la maggior parte di essi appartiene a classi energetiche F e G, ossia quelle da riqualificare quanto prima.
Per arrivare alle emissioni zero richieste dalla direttiva, servirà l’installazione di pannelli fotovoltaici, la realizzazione di cappotti termici, la sostituzione degli infissi, l’installazione di pompe di calore. Sono interventi dal costo piuttosto considerevole che costringeranno molti italiani a fare i conti con i piani nazionali di ristrutturazione.
Per le nuove costruzioni dal 2030 ci sarà l’obbligo dei pannelli solari, mentre entro il 2040 andranno dismesse tutte le caldaie a gas. Si tratta di passi iniziali verso l’obiettivo finale più grande. I primi edifici esistenti sui quali si dovrà intervenire sono quelli con le classi energetiche peggiori, la F e la G, che consumano i più alti livelli di energia. Il costo di una ristrutturazione per scendere di due classi potrà toccare i 600mila euro per i condomini e i 100mila euro per le case unifamiliari. Il Superbonus statale attualmente punta a coprire la totalità delle spese, tuttavia in futuro questo non potrà essere garantito.