Case occupate, come funziona con l’IMU e quando è possibile ottenere il rimborso, scopri tutta la procedura e comportati di conseguenza.
La legge di bilancio 2022 ha stabilito che non è dovuta l’IMU su proprietà che sono occupate, al momento inoltre ci sarebbe anche la possibilità di ottenere un rimborso dell’IMU pagato in precedenza. Quest’opzione è stata confermata da una sentenza della Corte Costituzionale e può essere applicata anche agli anni precedenti il 2023.
La legge ha stabilito che sono esenti dal pagamento dell’IMU gli immobili che non sono né utilizzabili, né disponibili per i legittimi proprietari. In questi casi sarà necessario formalizzare una denuncia per certificare l’occupazione abusiva. In questo caso i reati sono di violazione di domicilio, invasione di terreni e occupazione abusiva.
Per ottenere il rimborso i proprietari dovranno inoltrare una notifica al Comune, ciò può essere fatto in via telematica seguendo le procedure messe a disposizione dal decreto del ministero dell’economia. Bisognerà avere un po’ di pazienza in quanto il decreto attuativo ufficiale, non è ancora stato pubblicato. L’esenzione tuttavia è valida anche senza il decreto, che sarà disponibile a breve. Chi ha già ottenuto l’esenzione, dovrà presentare la dichiarazione IMU online entro il 30 giugno del 2024.
Chi ha pagato l’IMU su un’abitazione di proprietà che risulta occupata abusivamente, può ottenere un rimborso, questo è quanto stabilito dalla legge. È stata infatti appurata l’illegittimità della richiesta del pagamento dell’IMU per gli immobili occupati, l’esito non è scontato e non riguarda tutti purtroppo. Per poter ottenere un rimborso, è fondamentale che l’occupazione dell’immobile non sia avvenuta da più di cinque anni.
Se il contenzioso è ancora in atto, chi ha impugnato l’avviso di accertamento per omesso pagamento, può ricevere l’annullamento dal giudice. Il comune ha 180 giorni per poter rimborsare il contribuente, tuttavia se non ci saranno risposte dopo 90 giorni, il cittadino può fare un ulteriore ricorso.
Nel caso in cui il Comune si dovesse rifiutare, i giorni a disposizione per il ricorso saranno 60. Stando ai dati, nel 2023 gli immobili occupati erano circa 48.000 e li importo annuale delle case occupate di conseguenza vale circa 26 milioni di euro. La cifra dovuta ai privati equivale a circa 13 milioni, in questi casi dunque il consiglio è quello di muoversi prima possibile e non far passare troppo tempo.
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