A volte rischiare non ne vale la pena, anche se il motivo è relativo al risparmiare un po’ di soldi: in questo caso specifico, ti potrebbero fare 5000€ di multa.
Conoscere gli aspetti legali legati all’immobile e scegliere di adempiere ad ogni obbligo significa anche non rischiare inutilmente una multa piuttosto salata solo per il tentativo di risparmiare qualche soldo. Tutti sanno che gestire una casa equivale ad avere delle responsabilità, dalla manutenzione ordinaria alle ristrutturazioni più importanti.
Ciascun intervento sull’immobile può essere causa di spese impreviste e totalmente inaspettate. Quando sopraggiungono, è bene ragionare ed agire con cautela, prestandovi attenzione e pianificando ogni aspetto. Alcuni lavori, se mal gestiti, possono comportare problemi ben più gravi tra i quali il sorgere di sanzioni amministrative piuttosto pesanti.
Casa, occhio a fare le cose per bene: rischi una multa salatissima
Le ristrutturazioni edilizie rientrano tra gli interventi che maggiormente causano problemi legali e finanziari. Rispettare le normative vigenti significa evitare multe di una portata tale da comportare difficoltà all’intera famiglia. Proprio di recente, il governo ha introdotto delle regole necessarie a contrastare il lavoro in nero nelle ristrutturazioni.
Prima di tutto, vi è l’obbligo per il committente di richiedere all’impresa che effettuerà i lavori un’attestazione di congruità del costo della manodopera. La spesa per questa verifica è stata abbassata da 500mila a 70mila euro. Nel caso mancasse questa attestazione, il committente rischia una multa fino a 5000€.
Stando a quanto dichiara il Decreto Coesione, in vigore dal 30 aprile 2024, il committente deve ottenere la certificazione prima del pagamento finale dei lavori. Ridurre la soglia a 70mila euro vedrà la maggior parte delle ristrutturazioni edilizie rientrare nell’obbligo. La legge Pnrr del 2024 ha puntualizzato che saldare i lavori senza la verifica positiva o lasciare che l’impresa non regolarizzi la sua posizione, porta al committente una multa da 1000 a 5000€. Non si tratta di vincoli limitati ai privati: anche i micro appalti pubblici ne sono coinvolti. La verifica obbligatoria della congruità andrà effettuata anche nei piccoli cantieri pubblici: ad effettuare i controlli sarà l’Anac, L’Autorità Nazionale Anticorruzione e sarà essa stessa a provvedere alle conseguenze.
Gli importi delle sanzioni sono previsti maggiorati del 10% in caso di presenza di lavoratori non dichiarati (vedi nel dettaglio cos’è previsto per il 2024 per chi lavora in nero) e varieranno da 1950 a 11.700€ per lavoratori utilizzati fino a 30 giorni, da 3900 a 23400€ per periodi di lavoro da 31 a 60 giorni, da 7800 a 46.800€ per lavori più lunghi di 60 giorni. In aggiunta, l’esercizio abusivo dell’attività di somministrazione di lavoro porta anche alla pena detentiva fino a tre mesi o un’ammenda di 60€ per ogni lavoratore per ciascun giorno di lavoro.