Casa all’asta, quanti soldi servono in realtà per aggiudicarsela

Quanti soldi bisogna effettivamente avere per vincere un’asta immobiliare e aggiudicarsi la casa? Facciamo chiarezza.

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Prendere casa all’asta (Codiciateco.it)

Quanti soldi effettivamente servono per prendere casa all’asta? Chi è incuriosito dal sistema delle aste immobiliari, si interroga su questo quesito. Ebbene è arrivato il momento di far chiarezza e lasciar entrare nel proprio bagaglio di conoscenze personali anche qualche aspetto in più circa questo mondo dal fascino unico che cattura l’immaginazione di coloro che sognano di possedere una casa attraverso un’esperienza sia dinamica che competitiva.

Aggiudicarsi una casa all’asta, infatti, non è solamente un modo per comprare casa. E’ un’opportunità avventurosa nella quale si cimentano i più audaci. Ci si possono aggiudicare affari vantaggiosi, in seguito all’esperienza adrenalinica della sfida mossa dal desiderio di realizzare il sogno di avere una casa tutta propria. Come per ogni altro investimento, vale però la regola dell’informazione: dietro questa eccitante avventura si nasconde il bisogno di una preparazione approfondita e una comprensione attenta del processo di asta, nonché delle dinamiche complesse che caratterizzano queste transazioni immobiliari.

Prendere casa all’asta: quanti soldi ti bastano realmente

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Vincere asta immobiliare (Codiciateco.it)

Il costo di un investimento in un’asta non comprende solo l’acquisto dell’immobile: oltre al prezzo di aggiudicazione, ci sono da affrontare anche le spese accessorie per la trattativa. Parliamo del passaggio di proprietà, del compenso dei professionisti e delle varie imposte.

La prima spesa da prendere in considerazione è quella dell’immobile in sé: bisogna verificare il suo prezzo di partenza stabilito dal giudice. Per partecipare all’asta sono necessari una marca da bollo dal valore di 16 euro e un assegno di cauzione pari al 10% del prezzo offerto o del prezzo di vendita. Talvolta, il tribunale può richiedere una somma in più per le spese accessorie e consiste nel 15% o massimo 20% della somma offerta. Sia l’anticipo che la somma di cauzione vengono restituiti qualora non ci si aggiudicasse l’immobile. Sarà invece trattenuto 1/10 del totale in caso di asta deserta.

Per calcolare quanto effettivamente si spenderà per l’immobile, va guardato il prezzo d’acquisto e poi considerata la differenza tra asta con incanto e asta senza incanto. Nel primo caso, è valida l’offerta che supera il prezzo base, ma l’offerta diventa invalida qualora un altro offerente proponga una cifra più alta. E’ previsto un tempo di 3 minuti per rialzare e entro 10 giorni dall’aggiudicazione possono essere proposte nuove offerte superiori di almeno 1/5 del prezzo di aggiudicazione e con il doppio della cauzione da versare. Nel secondo caso, invece, l’offerta deve superare di almeno il 75% il prezzo di partenza; le offerte sono irrevocabili o vincolate per 120 giorni; vince l’offerta più alta; in caso di unica offerta di almeno 1/5 in più rispetto al prezzo di partenza, si procede con l’aggiudicazione; bisogna versare i soldi entro i tempi stabiliti o si perde sia la cauzione che l’immobile.

Le imposte dell’asta immobiliare

Poi, va considerata l’imposta di registro: può ammontare al 2% del prezzo di aggiudicazione per case da adibirsi ad abitazione; del 4% se si tratta di prima casa e di un’asta fallimentare di società soggetta ad Iva; del 9% se l’immobile non rientra nei casi precedenti; del 12% per terreni agricoli o simili.

Ancora, l’asta fallimentare prevede un’aggiunta del 10% (22% se l’immobile è considerato bene di lusso), se l’immobile è considerato seconda casa. Invece, il compenso per il professionista che si occupa del trasferimento, varia in base al prezzo di aggiudicazione. Se la cifra è pari o inferiore a 100.000 euro, l’acquirente verserà al professionista 550 euro. Se il prezzo è compreso tra 100.000 e 500.000, il compenso per il professionista sarà di 825 euro. Qualora il prezzo dovesse superare i 500.000 euro, l’acquirente corrisponderà un compenso di 1100 euro al professionista. Poi, chi acquista un immobile all’asta dovrà sostenere anche le spese di registrazione, trascrizione e voltura catastale. In caso di asta giudiziaria, non ci sono spese notarili da sostenere. Subentreranno qualora si dovesse richiedere un mutuo per l’acquisto dell’asta.

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