Cartelle esattoriali, come liberartene senza aspettare la rottamazione e la prescrizione, ecco quando si annullano.
Le cartelle esattoriali rappresentano un problema, soprattutto quando si hanno grossi debiti e non si è in regola, se non si paga le conseguenze per il contribuente potrebbero essere davvero devastanti. Nei casi più gravi infatti è previsto addirittura il pignoramento dei beni, una situazione in cui nessuno vorrebbe finire. Per evitare che ciò accada, è sempre bene essere in regola e anche informarsi adeguatamente, è opportuno infatti sapere che le cartelle esattoriali si possono annullare anche prima che avvenga il processo di prescrizione.
Questo fatto non sarebbe una novità, si tratterebbe infatti di una vecchia norma in vigore ormai da oltre un decennio di cui però si è parlato poco, per questa ragione la maggior parte dei contribuenti ne sono all’oscuro. Attraverso questa misura infatti i cittadini hanno la possibilità di tutelarsi da richieste di pagamento illegittime. Questa particolare norma riguarda il silenzio assenso ed è stata introdotta il 24 dicembre 2012 dalla legge 228. L’obiettivo ai tempi, era quello di tutelare il contribuente che voleva sospendere in maniera tempestiva gli effetti di una cartella esattoriale illegittima.
Questa particolare norma, riguarda il silenzio assenso ed è stata introdotta il 24 dicembre 2012 dalla legge 228. Attraverso questa misura infatti i cittadini hanno la possibilità di tutelarsi da richieste di pagamento illegittime. L’obiettivo ai tempi era quello di tutelare il contribuente che voleva sospendere in maniera tempestiva gli effetti di una cartella esattoriale illegittima.
In un primo momento la normativa del silenzio assenso, prevedeva la sospensione di qualunque iniziativa finalizzata alla riscossione delle somme iscritte a ruolo, se il debitore presentava un’istanza nella quale era allegata la richiesta di sospensione. Sulla documentazione doveva essere riportata anche la motivazione di tale richiesta. All’inizio la sospensione era immediata, tuttavia dal 22 ottobre 2015 sono state apportate alcune modifiche.
La sospensione non è più prevista ma resta la possibilità di annullare le cartelle esattoriali, per farlo sarà necessario che il cittadino presenti istanza entro 60 giorni dalla notifica dell’atto. L’agente di riscossione informerà l’ente creditore entro 10 giorni e quest’ultimo entro 220 giorni dovrà fornire una risposta. Se non dovesse farlo, i debiti saranno annullati, è previsto infatti il discarico automatico degli stessi.
Secondo il comma 540 l’agente di riscossione, deve rispettare il termine di 10 giorni per comunicare l’istanza dall’ente creditore, a sua volta dovrà rispettare anche lo stesso ente i limiti temporali previsti. È fondamentale che al momento della richiesta, il contribuente fornisca motivazioni a supporto della stessa, e che si preoccupi di fornire all’ente tutta la documentazione necessaria ai fini dell’annullamento.
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