Cartelle esattoriali cosa accade dopo cinque anni se non è ancora avvenuta la riscossione, come ti devi comportare.
Lo scorso 20 marzo è scaduto il termine per pagare le rate arretrate della definizione agevolata, ci sono inoltre importanti novità per i contribuenti. Una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali infatti è stata definita e non serviranno domande per effettuarla. Chi ha delle vecchie cartelle esattoriali a proprio carico vorrebbe capire come poter aderire alla nuova rottamazione che si occupa di cancellare le cartelle non riscosse.
Il discorso riguarda i casi in cui queste siano vecchie di cinque anni, in questa situazione tuttavia non si può parlare di una vera e propria nuova rottamazione, in quanto provvedimenti di questo tipo non sono ancora attivi e previsti. Esiste però la riforma fiscale che include un provvedimento che mira a cancellare alcuni debiti dal ruolo del contribuente.
Cartelle esattoriali, cosa accade dopo cinque anni
Le cartelle non riscosse da parte dell’agenzia delle entrate entro il 31 dicembre del quinto anno successivo, saranno automaticamente cancellate dal magazzino crediti del concessionario alla riscossione. Un’ulteriore novità riguarda anche la cancellazione anticipata rispetto ai cinque anni per i contribuenti che risultano privi di beni aggredibili secondo le banche dati.
La legge delega fiscale introduce una norma a favore dei contribuenti e del concessionario, chi deve pagare si troverà senza alcuna cartella a proprio carico e la loro situazione debitoria sarà alleggerita. Situazioni di questo tipo, sono inutili da protrarre in quanto determinate cartelle non potrebbero mai essere pagate dal contribuente e l’agente della riscossione non riuscirebbe mai ad incassarle.
Debiti dopo cinque anni, tutta la verità
La cartella esattoriale sarà cancellata, tuttavia il credito tornerà a favore dell’ente che in precedenza aveva disposto l’affidamento ad Equitalia o all’ADER. L’ente stesso verificherà caso per caso e si occuperà di decretare quando è possibile ritornare alla carica e chiedere nuovamente il pagamento, e quando invece non ci sono i presupposti.
In determinati casi, l’ente potrà anche decidere di affidare la riscossione a un ente privato, ciò accadrà solo nel caso in cui ci siano nuovi elementi patrimoniali e reddituali e a favore del creditore. Nel momento in cui la cartella sarà azzerata infatti, ci saranno ancora due anni di tempo nei quali il debito sarà ancora in pendenza, trascorsi i quali la posizione del debitore in relazione a ogni singolo debito potrà dirsi conclusa. Chi invece può pagare, potrà farlo anche a rate, se prima era possibile dilazionare il debito in 72 rate ad oggi è possibile pagare anche in 120 rate per 10 anni.