Davanti ad una cartella esattoriale ecco come fare per calcolare con precisione quando scatta il termine per la prescrizione: tutte le info utili.
Allo stato attuale delle cose, come è noto, ci sono tantissime famiglie che sono in seria difficoltà dal punto di vista economica. Non c’è un attimo di tregua che viene concesso e la nostra economia funge da tenaglia in alcuni casi. Gli stipendi, infatti, sono fermi da troppi anni quando va bene e nel privato addirittura si registra una tendenza verso il basso. Allo stesso tempo i prezzi aumentano senza soluzione di continuità. In un contesto del genere, va da sé che si vada incontro a sempre più persone che non possono più affrontare le spese ordinarie. E che quindi finiscono per accumulare dei debiti.
Nel momento in cui arriva la classica cartella esattoriale, istintivamente è legittimo immaginare che si possa andare nel pallone. E provare del panico. In tal senso, però, per molte persone all’orizzonte può comparire uno spiraglio di sole. Si tratta della cosiddetta prescrizione, vale a dire quando va a decadere l’obbligo di dover pagare quella cartella esattoriale. Chiaramente, però, ci sono delle norme precise che regolamentano questo istituto italiano. Andiamo a vedere, in tal senso, come calcolare con esattezza il momento in cui scatta la prescrizione per una cartella esattoriale.
Come è noto, i termini per la prescrizione variano da caso a caso. Per il bollo auto, ad esempio, esso scatta al terzo anno, mentre per le imposte come l’Imu e la TARI dopo 5 anni. Hanno un termine più dilatato nel tempo, vale a dire 10 anni, infine, tasse ed imposte di varia natura che vengono gestite direttamente dallo Stato e che ad esso vengono riconosciute. Non, dunque, ad enti locali come Comuni o Regioni. Andiamo a vedere, però, come si calcola questo lasso di tempo.
Il calcolo parte dal giorno successivo a quello in cui si è ricevuto l’ultimo atto in ordine di tempo, che può essere un accertamento o anche la cartella esattoriale propriamente detta. Se si superano i termini in questione, allora la cartella esattoriale diventa illegittima e la si può contestare. Andiamo a vedere, in tal senso, cosa succede se ricevo un altro atto prima della scadenza prevista. Ecco, in tal senso, come contestare una cartella esattoriale.
In questo caso la risposta è molto semplice e non piacerà a tutti, come si suol dire. Nel momento in cui si riceve un accertamento o un sollecito di pagamento prima della scadenza, allora in questo caso interrompe il relativo termine e lo fa decorrere nuovamente da capo. E’ considerato, infatti, come interrotto il precedente termine. Per quel che riguarda il rischio pignoramento, ecco se è possibile procedere anche senza cartella esattoriale.
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