Con la carta dell’Assegno di Inclusione si possono effettuare diversi tipi di pagamento: vediamo in quali esercizi si può usare la carta.
La carta ADI è la carta destinata al versamento dell’Assegno di Inclusione da parte del Governo. Questa misura economica è entrata in vigore a partire da gennaio 2024 ed è andata a sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. Alcune modalità di erogazione e utilizzo del sostegno economico sono rimaste uguali a quelle del RdC, ad esempio il fatto che tramite una carta si possono effettuare pagamenti di vario genere in alcuni tipi di esercizi commerciali.
I contributi per l’ADI, infatti, non sono spendibili ovunque e per ogni tipo di spesa. E anzi esistono dei limiti da rispettare, pena la sospensione del contributo. Tra le spese da evitare, ad esempio, vi sono quelle per l’acquisto di sigarette e tabacchi, quelle per investimenti e scommesse, ma anche i prelievi di contanti e i pagamenti al di fuori dei confini nazionali.
E allora quali sono gli acquisti che si possono effettuare? Con la carta ADI si possono fare tutti i pagamenti relativi ai beni considerati necessari. L’esempio più lampante è quello dei supermercati o dei negozi di alimentari, dove si potrà usare la carta liberamente. Tra le spese consentite troviamo anche quelle relative a farmaci e prodotti parafarmaceutici, così come quelle per le bollette.
Non bisogna dimenticare che la carta è inoltre destinata al pagamento dell’affitto, tanto che un contributo economico è specificamente dedicato ai richiedenti con contratto di locazione. Anche chi deve pagare una rata del mutuo potrà usare la carta ADI. Nel regolamento troviamo infatti scritto: “I nuclei familiari, residenti in abitazione di proprietà, per il cui acquisto o per la cui costruzione è stato contratto un mutuo, possono, attraverso la Carta ADI, effettuare un bonifico mensile a favore dell’intermediario che ha concesso il mutuo“.
Anche nei ristoranti e nei locali si potrà usare la carta per i pagamenti, così come in tutte quegli esercizi commerciali che non sono esplicitamente vietati dal regolamento, ad esempio negozi di articoli per la casa, ferramenta, fiorai e via dicendo. In generale si può far riferimento alla pagina informativa di Poste.it per conoscere approfonditamente le spese consentite e quelle vietate.
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