Caritas, i dati sulla condizioni di povertà in Italia. Numeri preoccupanti

Caritas, i numeri della povertà nel Paese sono drammatici. Cosa emerge dal Report Povertà 2024 dell’organismo pastorale della CEI.

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Povertà, i dati della Caritas (codiciateco.it)

La Caritas, l’ente confessionale della Conferenza episcopale italiana (CEI) è da sempre impegnata nell’assistenza e nell’aiuto solidale con i poveri e gli esclusi nel nostro Paese. Le sue attività sono presenti nelle diocesi con il lavoro costante nelle realtà urbane grandi e piccole.

Volontariato e promozione umana sono gli strumenti della Caritas per gli interventi sociali, i centri di ascolto e i servizi che la struttura offre. Dunque la Caritas è direttamente a contatto con la realtà sociale ed economica italiana. Proprio in questi giorni ha reso noto il Report statistico Povertà 2024 e i dati sono certamente allarmanti. Vediamo nel dettaglio qualche numero.

Caritas, la situazione registrata

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Povertà tra le fasce anziane della popolazione (codiciateco.it)

Nel documento dell’organismo emerge come la povertà in Italia sia ai messimi storici e sia divenuta un elemento strutturale: il 9,8% della popolazione versa in condizioni di povertà assoluta (dato indicato dall’ISTAT per lo scorso anno). In particolare, crescono le difficoltà per gli anziani. Quasi 36mila sono state le persone della terza età assistite dalla Caritas lo scorso anno più del 13% dell’utenza totale.

Aumentano anche i senza fissa dimora con più di 34mila persone incontrate e ascoltate, pari a circa il 19% del totale, una valore in crescita rispetto agli ultimi anni. Complessivamente le persone che sono entrate in ascolto con i centri di ascolto e con i servizi della Caritas sono quasi 270mila. Molte di queste corrispondono a nuclei familiari in condizioni di estrema difficoltà. Dal 2019 il numero di assistiti dalla Caritas è aumentato di oltre il 40%.

Alcuni elementi sono importanti per comprendere l’evoluzione della situazione in Italia. Da un lato si abbassa la quota degli individui poveri di origine straniera e diminuisce il numero dei nuovi ascolti; dall’altro aumenta quello delle povertà intermittenti. Cresce cioè la quota di persone sole e famiglie che oscillano tra situazioni di bisogno e vulnerabilità e che non riescono ad abbandonare questa condizione. Una persona su quattro è seguita dalla Caritas da almeno cinque anni.

Cresce anche la povertà cronica, creando uno zoccolo duro stabile. A chiedere assistenza sono più le donne 51,5% che gli uomini 48,5% con un’età media di 47 anni. Le persone con domicilio sono più dell’80% e ad essere più a rischio sono le famiglie con figli, circa il 66%. La percentuale di famiglie con figli è più alta in Lazio, Calabria, Umbria, Puglia, Basilicata e Sardegna. Circa il 56%  degli assistiti sono famiglie con minori, significa che oltre 150mila nuclei familiari con bambini sono in condizioni di estrema difficoltà.

La Caritas aggiunge poi un elemento importante: nascere e crescere in una famiglia povera può essere la premessa di esclusione e deprivazione, considerando il forte nesso tra povertà economica e povertà educativa. Tra gli assistiti il 44% possiede solo la licenza media inferiore, il 16% solo la licenza elementare, oltre il 6% senza titoli di studio o analfabeti. Quindi due terzi degli assistiti hanno titoli di studio bassi.

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