Campi Flegrei, chi può avere un bonus mensile da 400 a 900 euro

Campi Flegrei, bonus mensile disponibile a determinate condizioni. Vediamo i dettagli del beneficio concesso.

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Campi Flegrei, Pozzuoli (ANSAFOTO) codiciateco.it

I Campi Flegrei sono una vasta area di natura vulcanica situata ad ovest di Napoli, da Monte di Procida a Posillipo, che comprende anche una parte sottomarina nel golfo di Pozzuoli. Nel territorio sono inclusi i Comuni di Monte di Procida, Bacoli, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli.

Si calcola che più di 80mila persone vivano nella zona emersa della caldera, che costituisce uno dei più estesi vulcani attivi del continente europeo e certamente il più pericoloso, considerando appunto la popolazione stanziata. I Campi Flegrei sono noti per l‘attività vulcanica contraddistinta da fumarole, dal emissioni di gas e dal bradisismo (innalzamento e abbassamento del livello del suolo). Anche l’attività sismica caratterizza l’area con sciami di scosse ricorrenti che negli ultimi mesi sono ripresi con frequenza, creando allarme tra gli abitanti.

Campi Flegrei, il bonus mensile

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Campi Flegrei (codiciateco.it)

Il bradisismo e l’attività sismica, oltre al rischio vulcanico, creano delle condizioni di allarme non solo tra la popolazione, ma anche per l’amministrazione pubblica. Tanto che si è ternato a parlare di piani di evacuazione e di emergenza. Anche a livello nazionale la situazione è tenuta sotto stretta osservazione, come dimostra la decisione di stanziare nuovi fondi.

In particolare con il decreto infrastrutture è stato deciso di stanziare oltre 400 milioni di euro per l’emergenza sismica dell’area. È previsto tra l’altro un contributo tra 400 a 900 euro mensili, con possibili ulteriori integrazioni, a chi lascerà le proprie abitazioni esposte al rischio tellurico. Si tratta di un nuovo piano di interventi che sarà gestito da un Commissario straordinario.

La direzione degli interventi non sarà affidata alle amministrazioni locali, Regione, Comuni e Dipartimenti, per le responsabilità che stanno emergendo e che coinvolgono gli enti locali nel diffuso fenomeno dell’abusivismo. Infatti il contributo sarà destinato alle persone costrette a lasciare le abitazioni, ma saranno escluse dal bonus tutte le costruzioni abusive e le seconde case.

Inoltre con il decreto parte anche il divieto di realizzare nuovi edifici civili, con esclusione di stabilimenti, opifici e luoghi di lavoro. La zona d’intervento delineata dal decreto interessa più di 80mila abitanti con circa 16mila edifici e una percentuale stimata di quelli abusivi superiore al 20 per cento, cifra sottostimata per alcuni.

Quindi si hanno delle circostanze che appaiono complesse, con interventi che secondo gli amministratori locali non sono sufficienti. Parte delle somme stanziate, nel loro giudizio, sono sottratte dai fondi già destinati alla zona e la parte per l’edilizia popolare è troppo esigua. Una delle richieste è di prevedere anche una sospensione di tasse e mutui per le attività produttive e commerciali coinvolte nella situazione emergenziale.

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