Siamo ormai in estate addentrata. Combattere il caldo è diventata quasi una missione giornaliera, contemporaneamente al non permettere alle bollette di alzarsi troppo. Ma come possiamo andare a risparmio quando la temperatura è insopportabile e il prezzo della corrente raggiunge il suo picco massimo?
Il caro bollette sta dando filo da torcere a tantissime famiglie italiane. Risparmiare sui condizionatori è una delle missioni di molte persone, unitamente a quella del non morire di caldo, ora che le temperature raggiungono dei picchi quasi insopportabili.
Fortunatamente, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’Enea, ha recentemente diffuso un vademecum per risparmiare e ottimizzare l’utilizzo delle apparecchiature elettriche. Enea ha voluto fornire ben 14 indicazioni pratiche da seguire per utilizzare i condizionatori nel modo migliore, dal momento che ormai sono sempre più diffusi nelle case degli italiani.
In primo luogo, è bene non dimenticare l’importanza di un’adeguata e costante manutenzione: come ogni altro elettrodomestico, anche l’impianto di condizionamento richiede pulizia e manutenzione per poter funzionare correttamente. In aggiunta, è importante controllare la tenuta del circuito del gas, così da evitare che lavori sotto sforzo consumando fino al 30% in più.
Controllare l’eventuale presenza di batteri pericolosi, come legionella e muffe, contribuisce ad un lavoro più sostenibile da parte dell’apparecchio: secondo la normativa, si deve possedere il libretto dei controlli periodici per gli impianti che contano una potenza superiore ai 12 kW per quelli estivi e 10 kW per quelli invernali. La presenza dei batteri nei filtri dell’aria e nelle ventole costituisce anche un pericolo per la salute.
Sono da preferire modelli di classe energetica superiore alla A. Il consumo annuo medio riportato sull’etichetta fa riferimento a 1400 ore di utilizzo in modalità riscaldamento e 350 in modalità raffrescamento, più il consumo di default in stato di standby. Un modello in classe A+++ potrà consumare fino al 40% in meno di elettricità rispetto ad un modello di classe B.
E’ consigliato che il climatizzatore che si acquista sia dotato di tecnologia inverter, ossia un sistema per il quale la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente, garantendo prestazioni ottimali. Si tratta di una tecnologia decisamente funzionale se è prevista l’accensione del condizionatore per molte ore consecutive: gli apparecchi hanno un costo d’acquisto più elevato ma garantiscono un minor consumo energetico, una ridotta rumorosità (vedi cosa significa se il tuo condizionatore fa troppo rumore) e un maggior comfort all’interno degli ambienti serviti.
Vista la presenza di aiuti governativi per l’acquisto degli apparecchi elettronici, è importante tenersi aggiornati sui requisiti da rispettare per rientrare nella possibilità di ottenere degli incentivi economici: ad esempio, per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024, è possibile usufruire del bonus condizionatore e ottenere una detrazione fiscale del 50 o del 65%.
In fase di installazione, è importante tenere conto della posizione del climatizzatore: va collocato nella parte più alta della parete, poiché l’aria fredda tende a scendere verso il basso e si mescolerà con quella calda che invece tende a salire. In questo modo, l’utilizzo dell’apparecchio è più funzionale e se ne può ridurre il tempo d’accensione. Allo stesso modo, il condizionatore non va mai posizionato dietro divani o tende. Qualsiasi oggetto che ne “ostruisce la visuale”, crea un “effetto barriera” controproducente. Vale la stessa regola per i corridoi o le stanze “di mezzo”: installare lì un condizionatore pensando che rinfreschi l’intera abitazione è totalmente inutile.
E’ importante non adottare l’abitudine sbagliata di lasciare le persiane aperte quando non si è in casa, permettendo così al calore di entrare tramite gli infissi. In un simile contesto, il climatizzatore si trova a dover “rimediare” ad una condizione più difficile, avendo così bisogno di maggior tempo e maggior dispendio d’energia. A proposito di lasciare aperto, anche le porte interne all’abitazione rendono più difficile il lavoro del condizionatore: quest’ultimo lavora bene sull’unica stanza in cui è installato, perché l’ingresso dall’altra stanza di nuova aria calda, lo obbliga ad un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità al livello richiesto. Piuttosto, è preferibile lasciare le finestre aperte nelle ore più fresche della notte, quando l’apparecchio non è in funzione.
L’ambiente non dovrà essere troppo freddo: scendere sotto i 24-26 gradi è controproducente. Spesso sono sufficienti due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna e, per togliere la fastidiosa sensazione di caldo opprimente, può bastare la funzione “deumidificazione” del condizionatore. Toglierà l’umidità presente nell’aria facendo percepire meglio la temperatura reale.
Al fine di evitare dispersioni inutili, è fondamentale isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti nell’abitazione. Allo stesso modo, è bene accertarsi che la parte esterna del condizionatore non sia esposta al sole e alle intemperie.
Può essere utile utilizzare dei termostati programmabili che permettano di ottimizzare il consumo energetico quando non si è in casa o durante la notte. Con queste funzioni, si può ridurre al minimo il tempo d’accensione del condizionatore e aumentare in comfort. Consentono anche di accenderlo e spegnerlo da remoto, così da tenerlo in funzione solo quando serve realmente.
Infine, un’abitudine che pochissime persone adottano pur comportando degli enormi benefici in fatto di risparmio e lotta contro il caldo, consiste nell’utilizzare il meno possibile apparecchiature varie che contribuiscono ad aumentare la temperatura all’interno dell’abitazione: parliamo di computer, televisori, elettrodomestici e luci.
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