Economia

Calcolo IMU prima casa: si considera la data sul rogito o della residenza? La risposta non è scontata

Quando si affronta il calcolo IMU della prima casa, bisogna considerare la data del rogito o della residenza? Ecco la risposta.

L’IMU, o Imposta Municipale Propria, è il tributo sul possesso dei beni immobiliari. In altre parole si tratta dell’imposta da pagare per ogni immobile in nostro possesso. Questa va pagata dai proprietari di seconda case, prime case di lusso, immobili commerciali e terreni agricoli. Si applica anche al possesso di fabbricati, escludendo alcuni casi come essere titolari di diritto reale.

Riguardo il calcolo dell’IMU sulla prima casa, bisogna considerare la data di rogito o di residenza? – Codiciateco.it

Ci sono, però, delle categorie che non devono pagare l’IMU. Tra queste la più utilizzata è quella sulla prima casa. Nel caso di prima casa, infatti, non bisognerà pagare l’imposta. La cosa si applica anche in caso di seconda casa se questo immobile risulta essere la residenza anagrafica o dimore abituale di uno dei coniugi. Un dubbio che può sorgere è: quando si acquista un immobile da usare come prima casa ma lo spostamento nella nuova residenza avviene in seguito, le regole sulla prima casa dell’IMU si applicano da quando si usa come residenza o dalla data del rogito? Ecco la risposta.

Calcolo IMU sulla prima casa, si conta dal rogito o dalla residenza? La risposta

In questo caso la parte rilevante è quella della residenza, non la proprietà. Di conseguenza sì, l’IMU non si paga solo a partire dall’uso come residenza. Per tutti i mesi fino a quel momento, quindi, bisognerà versare l’imposta sugli immobili seguendo le regole delle unità residenziali diverse dall’abitazione principale. Insomma, tutti i mesi passati dall’acquisto dell’immobile senza uso come residenza sono sottoposti al pagamento dell’IMU.

Devi effettuare il calcolo IMU sulla prima casa per tutti i mesi in cui questa non è stata usata come primo domicilio – Codiciateco.it

Questo è riferito dalla legge 160/22019, comma 740. Come abbiamo spiegato, il presupposto dell’imposta è il possesso degli immobili, escludendo l’abitazione principale. Secondo il successivo comma 41, però, “abitazione principale” si riferisce all’immobile (iscritto o comunque iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unità immobiliare unica) che risulti come residenza angarica o comunque dimora abituale del possessore e gli altri componenti del nucleo familiare. Di conseguenza, finché questa caratteristica non risulterà soddisfatta, l’IMU sarà comunque applicabile sulla nuova casa fino al momento in cui diventerà effettivamente la residenza anagrafica/dimora abituale del possessore. Conviene, quindi, procedere col passaggio alla nuova proprietà il prima possibile per usufruire delle agevolazioni.

Lorenzo Sarno

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