Scatta l’allarme per le buste paga nel 2025: arriva un grosso taglio sugli stipendi. Ecco quanto avremo in meno nel prossimo futuro.
Ci sono guai in vista per il governo Meloni. A seguito del Patto di stabilità , sono previste grosse riduzioni per gli stipendi a partire dal 2025. Non sarà infatti possibile rinnovare due delle più importanti misure dell’ultima manovra, ovvero la conferma del taglio del cuneo fiscale e la riforma delle aliquote IRPEF. Entrambe saranno in vigore solo per il 2024, perché rinnovare le misure per il 2025 sarà estremamente difficile, non potendo ricorrere all’extradeficit. La situazione in cui ci troviamo è estremamente scomoda, e il rischio di ridurre gli stipendi dal 2025 è altissimo.
Prima di tutto, spieghiamo meglio gli aiuti in arrivo nel 2024 secondo la Manovra di Bilancio. La prima è la conferma dello sgravio contributivo. Questo sarà pari al 7% per le buste paga sotto ai 1.923 euro e al 6% per quelle fino ai 2.692 euro. Questo garantisce un aumento netto di 100 euro al mese. L’altro cambiamento sono le nuove aliquote IRPEF. Queste sono diminuite da quattro a tre, fissando un’aliquota del 23% per tutto il primo scaglione.
Questo aumenterà le buste paga fino a 260 euro in più all’anno. Si aggiunge poi il bonus mamme, che riconosce uno sgravio contributivo per le lavoratrici con almeno due figlie fino a 3.000 euro all’anno. Tutto questo, messo insieme, costa più di 15 miliardi di euro (10 miliardi per lo sgravio contributivo, 4,3 miliardi per l’IRPEF e 1,5 miliardi per il bonus mamme). E questo crea molti problemi per il governo.
Buste paga nel 2025: grossi tagli agli stipendi in arrivo
Il costo di queste manovre risulterà , quindi, molto pesante per il Governo, perché il Patto di Stabilità  impedirà al Governo di ricorrere all’extra deficit. Questi 15 miliardi di euro previsti dalla Legge di Bilancio 2024, quindi, si scontrano con l’accordo sottoscritto con il resto dell’Europa. L’Italia dovrà affrontare un percorso di rientro strutturale del deficit dello 0,5% annuo. Resta la possibilità che la Commissione concordi a una traiettoria meno severa, ma ciò non farà sparire il problema.
Secondo l’accordo, l’Italia dovrà versare 5 miliardi di euro l’anno, senza poter creare ulteriore deficit. Le conseguenze saranno visibili nei nostri portafogli con gli stipendi del 2025. Senza poter confermare lo sgravio contributivo e la riforma IRPEF, rischiamo di avere 1.500 euro annuali in meno nel 2025. Serviranno soluzioni alternative come i tagli alla spesa pubblica o l’aumento delle tasse, che creerà comunque problemi sotto altri punti di vista. Una situazione davvero difficile, senza una soluzione che farà felici tutti.