Bonus già nelle prima busta paga dell’anno: confermata una vecchia agevolazione ma non per tutti i lavoratori
Alcuni lavoratori sullo stipendio di gennaio riceveranno una bella sorpresa. È in arrivo un’indennità mensile più alta, grazie a un bonus. Anche per il 2024 infatti è prevista un’agevolazione, il cosiddetto ex Bonus Renzi che concederà ai lavoratori un’integrazione variabile, fino a un massimo di 100 euro, ma solo per chi rispetta alcune soglie reddituali. Vediamo nel dettaglio quali sono i dipendenti che hanno diritto a godere di questa maggiorazione.
Busta paga gennaio 2024, chi ha diritto al bonus e chi no
I primi sono i lavoratori con un reddito che va da 15mila a 28mila euro: a loro spetta solo se le detrazioni superano l’imposta dovuta. Per conosce tale situazione bisogna calcolare la somma delle detrazioni spettanti per le spese sostenute nel 2023.
La novità è che è possibile ottenere il bonus anche per coloro che non l’hanno ricevuto nonostante avessero il diritto. Dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate la Dichiarazione dei Redditi spiegando se sono state realizzate delle spese che rientrano negli articoli 12 e 13 del Testo unico delle imposte sui redditi, il Tuir, ossia le spese per i carichi di famiglia, i lavori edilizi e il mutuo per la prima casa.
C’è però un piccolo ostacolo: non è possibile subito compilare il modulo e dunque i lavoratori che rientrano in questa categoria dovranno attendere maggio prossimo in vista della compilazione del modello 730/2024. In un secondo momento l’Agenzia delle Entrate si occuperà del conguaglio e verserà all’avente diritto le somme non percepite nel 2023.
Ricordiamo che come avvenuto in passato, il bonus 100 euro viene distribuito ogni mese nel corso dell’anno dal datore di lavoro che assolvendo la funzione di sostituto d’imposta, anticiperà i pagamenti per conto dello Stato
Chi è escluso dal bonus sono i contribuenti incapienti, ossia chi ha un reddito imponibile lordo che si colloca nella no tax area (che non pagano le tasse perché il reddito è basso) e quelli che non beneficiano delle detrazioni perché l’imposta lorda a loro applicabile non è sufficientemente alta
Non hanno diritto alla detrazione neanche i pensionati, i titolari di redditi professionali e i chi ha una Partita Iva, che siano lavoratori autonomi o titolari di un’impresa.