Chi non ha ricevuto l’ex Bonus Renzi deve recarsi dal commercialista, perché si possono recuperare fino a 1.200 euro. Ecco come fare.
Anche per il 2024 alcuni lavoratori potranno usufruire del trattamento integrativo anche conosciuto come ex Bonus Renzi, passato negli anni da 80 a 100 euro al mese. Si tratta di un importo extra, introdotto appunto dal sentore quando era alla guida del Governo, che alcune categoria di lavoratori ricevano sulla busta paga.
Ne hanno diritto i lavoratori dipendenti con reddito annuale entro i 28mila euro, che rappresenta quindi anche il limite posto all’ottenimento del bonus. Chi fino a questo momento pur avendone diritto non l’ha ricevuto, non lo perderà. Le somme, infatti, possono essere richieste anche in fase successiva.
La cosa importante da sapere sul trattamento integrativo è che il calcolo dell’assegno che si riceve in busta paga è determinato intanto dal numero di giorni che compongono il mese, ma è soprattutto diviso per scaglioni di ISEE: dagli 8.500 euro -quindi superata la soglia della no tax area- fino ai 15mila euro si riceve l’importo massimo e la possibilità di raggiungere un’integrazione di 1.200 euro all’anno. Dai 15mila ai 28mila euro annui di reddito si riceve invece un importo ridotto.
È necessario quindi presentare un ISEE aggiornato che permetta al datore di lavoro di comunicare quanto spetta al lavoratore sull’integrazione. Chi non è sicuro di riuscire a non superare le soglie stabilite può anche non richiederlo. Come si diceva in precedenza, è un bonus che non si perde; infatti una volta presentata la dichiarazione dei redditi, sarà la stessa Agenzia delle Entrate a caricarlo una volta compiuti i dovuti accertamenti.
Un passo importante da fare, soprattutto perché in questo modo non si rischia di dover restituire le somme ricevute. Questo perché il trattamento va restituito, del tutto o in parte, qualora non se ne abbia diritto.
Se per caso, l’ex bonus Renzi non è stato erogato per sbaglio ci si può rivolgere al proprio commercialista che indicherà la strada migliore da intraprendere, ma in ogni caso la presentazione del modello 730 resta la soluzione migliore per vedersi accreditati gli arretrati mancanti.
Infine, oltre che dall’Agenzia delle Entrate il trattamento integrativo si può recuperare anche tramite il proprio datore di lavoro, qualora il lavoro è in essere al momento della liquidazione del conguaglio Irpef. Insomma i modi per recuperare la quota che eventualmente spetta ci sono, fondamentale è chiedere informazioni a chi lavora nel settore e capire come fare.
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