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Buono fruttifero come regalo battesimo: quanto guadagnerebbe il bambino

Battesimo in arrivo e non sai che regalo fare? Un buono fruttifero potrebbe essere una soluzione per il futuro del bambino o bambina: come funziona 

Fare un buono fruttifero come regalo di battesimo: quanto guadagnerebbe il festeggiato – CodiciAteco.it

La nascita di un bambino è sempre una gioia travolgente e impareggiabile in una famiglia. C’è prima l’esplosione di felicità per la notizia che fa subito spazio all’immaginazione – come sarà, a chi somiglierà, come cambierà la vita per esempio -, poi l’attesa logorante, sia per genitori che per nonni e parenti di vario tipo, che dura un bel po’ di mesi fin quanto non arriva il grande momento. Al 9° mese, infatti,, ecco che quelle fantasie prendono forma per un’allegria dilagante: cambia completamente una casa e un intero nucleo famigliare una volta che c’è una nuova vita al suo interno. Cambieranno infatti le priorità di tutti, nonni e zii compresi che metteranno il nipotino al primo posto che sia per fargli visita o per aiutare i genitori specialmente nelle prime settimane. 

A questo ‘primo blocco’ di vita segue in genere il battesimo che per molti continua a essere una tappa non solo obbligatoria ma speciale ed emozionante. Per abitudine e tradizione cristiana questo avviene esattamente nei primi mesi di vita del neonato, generalmente entro i primi sei, e quindi quando il bambino è ancora piccolo e tendenzialmente gestibile. Un’occasione per far nuovamente festa prima in chiesa e poi magari al ristorante tra un calice di vino e buon cibo. Ma cosa regalare a un piccolo per tale evento? Se il padrino solitamente è piuttosto indirizzato, potrebbero avere le idee meno chiare nonni e zii vari. 

Regalo battesimo con Poste italiane: l’ipotesi

Buono fruttifero per minori, quanto guadagnerebbe il piccolo: tutti gli esempi – CodiciAteco.it

Un’ipotesi da considerare, potenzialmente, è quella di emettere un buono fruttifero per minori presso Poste italiane. Parliamo di un tradizionale strumento di investimento amato dagli italiani e che per generazioni ha fatto le fortune di tante famiglie che, accantonando in questo modo, si sono ritrovate o hanno fatto ritrovare un bel po’ di soldi. Versare una somma che andrà a nome del futuro maggiorenne è un’idea valida non solo perché a oggi è il prodotto più remunerativo tra tutti e con netto distacco, ma proprio perché sarebbe una forma di tutela per il futuro 18enne che potrà – con la somma messa da parte – realizzare i suoi primissimi sogni o gettare le basi per qualcosa di più grande negli anni successivi alla maggior età. 

In alternativa a oggetti d’oro – soliti in queste feste -, somme di denaro o corredi per i mesi avvenire, si può considerare quella di porre una cifra per il domani. E farlo è semplicissimo: lo si può fare on line da sito o app nel caso in cui si fosse già clienti di Poste, oppure recandosi in un qualsiasi ufficio postale. Per il resto non serve nulla di particolare per sottoscrivere un buono fruttifero e non bisogna essere necessariamente un genitore o parente: basta nome e cognome del bambino, data e luogo di nascita e codice fiscale.  

Buono fruttifero al bambino: quanto guadagnerebbe

La cifra verrà vincolata per 18 anni e non potrà essere prelevata in alcun modo prima di allora. Sul sito di Poste è possibile fare anche una simulazione degli scenari scoprendo i guadagni che ne verrebbero col tasso lordo attuale che arriva fino al 6%. Mettendoci 200€ per esempio per un bambino nato quest’anno, il valore che ne verrebbe sarebbe di 519,68€ tra quasi un ventennio. E’ chiaro che più alto è l’importo e proporzionalmente cresce il guadagno. Con 300€ sarebbero 779,53 i soldi che troverebbe il piccolo quando sarà maggiorenne, con 500€ invece 1299,21 euro. Versando 1.000€ al festeggiato sarebbero futuri 2598,41 euro. Con 5.000€ e verrebbe un tesoretto. 

Pasquale Edivaldo Cacciola

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