Buoni pasto da utilizzare per risparmiare sulle tasse, ci hai mai pensato? Vi spieghiamo perché conviene utilizzarli
Le tasse? Un macigno che i cittadini si portano sulle spalle perché sanno che non se ne libereranno mai, nemmeno quando andranno in pensione. È un obbligo di legge pagarle e dunque non vi si può sottrarre.
Ma come fare per cercare di assolvere a questo dovere versando nei confronti dello stato una cifra non esagerata? Quali sono i modi per pagare meno tasse? Ne esistono diversi per agire nel rispetto della legge risparmiando e senza eludere il fisco. Vediamo come si può fare utilizzando i buoni pasto.
I buoni pasto vengono erogati dalle aziende ai propri dipendenti per i quali la pausa pranzo ricade nell’orario di lavoro. Si tratta, come è risaputo, di ticket dal valore variabile, con il quale è possibile pagare il pranzo che si consuma fuori dall’ufficio o anche fare la spesa.
Oltre a questo, però, c’è da sapere che i buoni pasto consentono di pagare anche meno tasse. È un’opzione a cui non si pensa spesso ma che è adatta non solo alle aziende che hanno molti dipendenti ma anche per quelle individuali o per i lavoratori anonimi che possono acquistarli per sé stessi.
Le spese effettuate per l’acquisto dei buoni pasto, infatti, possono essere scaricate ai fini della dichiarazione dei redditi e quindi deducibili a cui si somma l’Iva al 10% che vi viene applicata che è interamente detraibile.
Quali sono le quote per la detrazione? I buoni pasto per liberi professionisti e ditte individuali possono essere deducibili entro certi limiti, fino al 2% del fatturato annuo e per il 75% del loro costo. Un esempio per capire di che cifre parliamo? Su 50 mila euro di fatturato si possono detratte un massimo di mille euro di spese dedicate ai buoni pasto considerando che questa cifra deve riguardare solo il 75% della spesa totale che il libero professionista ha affrontato per l’acquisto.
C’è da sottolineare un risparmio sulle tasse, utilizzando i buoni pasto, anche per i lavoratori dipendenti. I ticket che vengono forniti dall’azienda sono, infatti, esentasse fino ad un massimo di 8 euro al giorno per quelli elettronici e 4 euro al giorno per quelli cartacei.
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