Attenzione dal momento che arrivano notizie molto importanti: puoi ottenere il rimborso di buoni fruttiferi anche se scaduti o prescritti: ecco come.
Praticamente in tutte le famiglie c’è una soluzione commerciale spinta soprattutto da Poste Italiane che ha una diffusione davvero di primo ordine. Si tratta dei cosiddetti buoni fruttiferi. Si tratta di prodotti a capitale garantito e che al momento del riscatto producono anche una percentuale di interessi più o meno alta a seconda del momento in cui sono stati sottoscritti. Ovviamente, però, come molte cose a lunga scadenza, a volte alcune informazioni, per quanto possano essere importanti, vengono rimosse e dimenticate. Come, per esempio, il fatto che anche questi strumenti hanno una data di scadenza.
A volte può capitare, presi dai mille impegni e da una vita sempre frenetica e sopra le righe come quella che ci impone la società contemporanea, di dimenticare questo aspetto. E, di conseguenza, di veder scadere il nostro buono fruttifero. O di vederlo andare in prescrizione. E’ di non troppi mesi fa la notizia delle polemiche relative al fatto di un numero enorme di buoni che erano scaduti con gli utenti che ne erano totalmente allo scuro. In tal senso, arrivano una svolta epocale da questo punto di vista. A determinate condizioni che andremo a vedere, anche quelli scaduti o prescritti dovranno essere rimborsati. Andiamo a vedere cosa sta succedendo.
Il 9 aprile 2024, può essere da questo punto di vista una giornata cruciale nella vita di tanti cittadini che avevano i propri soldi, o una parte di questi, investiti in buoni fruttiferi di Poste Italiane. La decisione è arrivata da parte del Giudice di Pace di Oristano. Proprio su un caso del genere, ha condannato Poste Italiane a rimborsare non solo alcuni buoni fruttiferi scaduti intestati al cliente che ha percorso le vie legali, ma anche gli interessi maturati nel tempo e le spese legali. Perché tutto questo? Andiamo a scoprirlo.
Il principio è che spetta a Poste Italiane dimostrare che, al momento della sottoscrizione di questi buoni fruttiferi, sia stato consegnato al cliente anche il Foglio Informativo Analitico in cui ci sono contenute tutte le scadenze ed informazioni generiche sul buono appena sottoscritto. La contestazione in questione, però, può riguardare solo i beni sottoscritti ed emessi dopo il dicembre del 2000. Ecco cosa sapere invece per quel che riguarda i buoni fruttiferi cointestati.
L’onere di dover dimostrare la propria posizione spetta, in questi casi, a Poste Italiane e non al cliente. Sarà, dunque, la società in questione che, in sede di giudizio, dovrà dimostrare di aver agito correttamente, come previsto dalle normative vigenti. Non è sufficiente, in tal senso, la difesa di Poste, che ha sostenuto che i possessori del titolo avrebbero potuto informarsi diversamente. Ricorda cosa c’è da sapere sul rimborso dei buoni fruttiferi.
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