Economia

Buoni fruttiferi, Poste condannata al risarcimento: riguarda tutti

Poste Italiane SPA vìola gli obblighi informativi ed è per questo obbligata dal tribunale a risarcire i risparmiatori anche sui quei buoni fruttiferi ritenuti prescritti.

Il Tribunale di Catanzaro ha condannato Poste Italiane SPA per violazione degli obblighi informativi (CodiciAteco.it)

Nuova vittoria dei risparmiatori italiani, questa volta nei confronti di Poste Italiane SPA condannata dal tribunale di Catanzaro al risarcimento del danno nei confronti di tutti coloro che avevano acquistato buoni fruttiferi. La colpa dell’azienda è di aver nascosto gli obblighi informativi.

Il tribunale di Catanzaro ha emesso due ordinanze lo scorso 18 aprile in merito alla questione; queste due si basano sulla mancata informativa completa da parte della SPA sui buoni fruttiferi. I risparmiatori, infatti, recatisi presso gli uffici postali sono stati erroneamente informati sulla presunta prescrizione dei suddetti buoni. Al rilascio i buoni non presentavano le informazioni negoziali essenziali come il tasso di interesse, la scadenza appunto e la serie di appartenenza. Tutti requisiti che vìolano le norme di legge e arrecano un danno agli investitori, privandoli della possibilità di comprendere appieno la portata del loro investimento.

Poste Italiana condannata a risarcire fino a 29mila euro

Poste Italiane condannata a risarcire fino a 29mila euro (CodiciAteco.it)

Nel caso specifico, si parla di due ricorsi presentati al tribunale di Catanzaro e accolti favorevolmente. Le ordinanze del Tribunale hanno quindi riconosciuto il danno subito dai risparmiatori a causa della mancanza di informazioni nascoste e per questo Poste Italiane è stata condannata, rispettivamente, a risarcire gli investitori ricorrenti per somme pari a 29mila euro e 5.516,44 euro.

Si tratta di condanne che confermano che l’intermediario finanziario è responsabile delle informazioni fornite ai clienti che devono essere diligentemente e precisamente informati sui prodotti finanziari offerti e sui cui decidono di investire. In particolare si è puntato molto sulla prescrizione dell’obbligo informativo che serve a garantire al cliente la conoscenza precisa del prodotto acquistato e per questo la sua violazione può causare una perdita economica al cliente stesso.

Si tratta di una sentenza che farà sicuramente da apripista a tutta una serie di ricorsi già effettuati o che potrebbero essere presentati nelle prossime settimane proprio in virtù delle stesse violazioni subite da altri investitori.

Anna Peluso

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