Pessime notizie per milioni di italiani che contavano di andare in pensione prima con Quota 103. La misura è stata stravolta.
Non sono buone notizie quelle che arrivano da Palazzo Chigi riguardo a Quota 103: la misura di prepensionamento è stata riconfermata ma stravolta.
Quota 103 è stata in bilico fino alla fine. Sembrava essere stata ormai seppellita da Quota 104 con cui l’età pensionabile si alzava di un anno passando da 62 anni a 63 restando fissi i 41 anni di contributi. Alla fine invece il premier Giorgia Meloni e la sua squadra di Governo hanno deciso di rifinanziare Quota 103 almeno fino al 31 dicembre 2024 e poi si valuterà il da farsi.
Purtroppo le scarsissime risorse finanziarie a disposizione dell’Esecutivo per la manovra di Bilancio 2024 non hanno reso possibile attuare una vera e propria riforma delle pensioni che guardasse oltre alla legge Fornero. La legge Fornero ci terrà compagnia almeno un altro anno. E, come se non bastasse, accedere alla pensione anticipata nel 2024 non sarà più così conveniente.
Quota 103 è stata riconfermata in corner dal Governo Meloni ma sarà decisamente meno conveniente a partire dal prossimo anno. L’Esecutivo, infatti, ha studiato penalizzazioni “ad hoc” per chi sceglierà di uscire prima dal lavoro avvalendosi di questa misura.
Quota 103 è ancora in campo insieme ad Ape sociale e a Opzione donna. A differenza di queste ultime due misure, i requisiti d’accesso per Quota 103 resteranno gli stessi anche il prossimo anno. Si potrà andare in pensione a 62 anni e con almeno 41 anni di contributi. Ciò che cambia è l’importo dell’assegno previdenziale che si andrà a ricevere. Fino alla fine del 2023 chi va in pensione con Quota 103 riceve una pensione che non può superare di 5 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps e viene calcolata con il sistema misto.
A partire dal 2024, invece, l’assegno previdenziale di chi opterà per Quota 104 non potrà superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps e la pensione verrà ricalcolata interamente con il sistema contributivo. Pertanto le perdite saranno ingenti. Inoltre con Quota 103 un pensionato non ha diritto alla rivalutazione annua dell’assegno finché non avrà compiuto 67 anni di età: a quel punto avrà diritto alla sua pensione di vecchiaia ordinaria e non ci sarà più alcun limite neanche sull’importo dell’assegno.
Ultima penalizzazione studiata dal Governo di Giorgia Meloni per disincentivare alla scelta della pensione anticipata con Quota 103: si amplieranno le finestre temporali di uscita, cioè l’arco di tempo che trascorre tra l’uscita dal lavoro e il primo assegno previdenziale. Dal 2024 la finestra passerà da 3 mesi a 7 mesi per i dipendenti del settore privato e da 6 mesi a 9 mesi per i dipendenti del settore pubblico. Decisamente dal prossimo anno andare prima in pensione sfruttando questa misura di prepensionamento non sarà più conveniente per nessuno.
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