In vista dell’estate, si pensa a quali lavoretti extra possono essere svolti per racimolare un gruzzolo in più: tra questi vi è indubbiamente quello del bagnino. Vediamo quanto costa e quanto tempo ci vuole per prendere il brevetto ed esercitare la professione.Â
In molti scelgono di far diventare una fonte di guadagno la propria passione per il nuoto. E’ senza dubbio una professione che può rivelarsi gratificante, ma qual è il percorso da seguire per arrivare a praticarla? Si inizia con l’impegno a prendere il brevetto: vediamo come si ottiene, in quanto tempo e con quale spesa.
Il brevetto è un requisito indispensabile per attestare le proprie capacità di nuoto e di salvataggio nonché di assistenza ai bagnanti. Ne distinguiamo tre diverse tipologie, che variano in base al tipo di acqua e hanno caratteristiche molto differenti tra loro che prevedono di possedere competenze diverse. Si parla del brevetto P per la piscina, del brevetto IP per laghi e piscine e del brevetto MIP per mari, laghi e piscine.
Brevetto per diventare bagnino: come prenderlo
Prima di scegliere quale brevetto prendere, è bene “scontrarsi” con quelle che sono le predisposizioni personali e le proprie abitudini. E’ una professione che richiede molta dedizione, proprio per questo è importante poterla svolgere in modo agevole. La tipologia MIP offre sicuramente più possibilità lavorative, perché consente di candidarsi in più realtà , al mare, al lago o in piscina. Oltretutto, c’è da ammettere che le altre due tipologie di brevetti non si soffermano troppo nell’assistenza dedicata a laghi e piscine ma restano comunque sul generico esattamente come accade nel percorso per ottenere il MIP.
Tuttavia, il MIP ha di certo un costo più alto e il corso necessita di più tempo per essere completato. Bisogna considerare se lo si vuole prendere solo per lavorare stagionalmente o se si è disposti a trasferirsi e rendere la professione di bagnino la propria strada di vita. A tal proposito, dichiariamo che lo stipendio medio mensile di chi ricoprire questo ruolo si aggira tra i 1200 e i 1900 euro. Chi lavora solo nei mesi estivi, però, non percepisce alcuna remunerazione durante il resto dell’anno.
Una volta individuato il tipo di brevetto che si vuole prendere, va frequentato il corso specializzato della Federazione italiana di nuoto (Fin), della Federazione italiana salvamento acquatico (Fisa) o quello della Società nazionale di salvamento (Sns). Tra i requisiti indispensabili vi sono la capacità di nuotare, l’idoneità psicofisica, un’età compresa tra i 16 e i 55 anni (vedi anche quali sono gli impieghi più adatti a chi ha oltre 50 anni) e la cittadinanza di un paese dell’EU o permesso di soggiorno.
Per essere ammessi al corso, si verrà sottoposti a test che provino il rispetto di tali requisiti. Poi, si seguiranno delle lezioni teoriche e pratiche sul primo soccorso e sulle tecniche da utilizzare in casi d’emergenza. Terminato il corso, si dovranno superare degli esami teorici e delle prove pratiche davanti ad un medico qualificato o un ufficiale della Capitaneria di porto (nel caso del MIP). Superato il corso, si ottiene l’abilitazione allo svolgimento della professione per 3 anni. Oltrepassata questa soglia, si dovranno ripetere le prove per ottenere nuovamente il brevetto.
In quanto alle tempistiche e ai costi da affrontare, consideriamo che per un livello MIP sono richieste 22 ore di formazione teorica e pratica, alle quali vanno aggiunte le esercitazioni e le prove per l’esame. In totale, saranno necessarie circa 30/40 ore di tempo: normalmente i corsi si portano a termine in due mesi e mezzo. Il brevetto MIP ha un costo di 300 euro, mentre chi già possiede un IP dovrà solo integrare 10 ore di formazione e spendere 80 euro. Al contrario, il corso è gratuito per chi appartiene alle Forze dell’Ordine e per i militari in servizio. Non mancano, comunque, bonus e agevolazioni messi a disposizione dai singoli Comuni per incentivare i giovani ad intraprendere questa strada.