Bonus mamma, via al nuovo contributo INPS per le donne lavoratrici. Ma spetta se uno o più figli non vivono con la madre che ne fa richiesta? Ecco la risposta ufficiale dell’istituto
Il nuovo bonus mamma è ormai una realtà in Italia. Approvato con l’ultima legge di bilancio, si tratta di un esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti che si traduce in una somma aggiuntiva a fine mese in busta paga. Come suggerisce lo stesso nome della misura, va esclusivamente a carico delle madri. Queste, tuttavia, devono essere lavoratrici e devono avere almeno tre figli, anche se in via eccezionale quest’anno sarà elargito anche a chi ha due figli.
Non potranno accedervi però le lavoratrici domestiche, anche se con contratto a tempo indeterminato, e né le lavoratrici con un contratto a scadenza o le partite iva. L’incentivo spetta dal 1 gennaio 2024, dunque con arretrati nel caso in cui la domanda avvenga successivamente in caso di requisiti già aderenti, altrimenti dal mese di nascita del secondo o terzo figlio o dal mese di instaurazione di lavoro a tempo indeterminato nel caso in cui la donna fosse già madre di due o più figli ma non avesse ancora un contratto continuativo.
Come si apprende inoltre dalla circolare INPS, l’esonero contributivo è riconosciuto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026:
Per poter beneficiare di questa agevolazione le lavoratrici devono comunicare al loro datore di lavoro la loro volontà di avvalersi fornendo i codici fiscali dei figli. Una volta fatto, il datore deve esporre nelle denunce retributive l’esonero spettante alla lavoratrice e questo garantisce che l’agevolazione sia presa in considerazione correttamente. Esiste anche uno scenario in cui la lavoratrice può comunicare direttamente all’Istituto le informazioni relative ai codici fiscali dei figli, ma l’apposita sezione sul sito preannunciata dall’INPS non è ancora disponibile.
Nel frattempo sono molte le domande e i dubbi in merito. Uno di questo, legittimo, è su come funzioni nel caso in cui uno o più figli non vivano con la madre che fa vuole richiedere questo contributo. E’ possibile procedere comunque? A rispondere è direttamente l’INPS: in caso in cui vi sia un solo figlio minorenne e gli altri due maggiorenni e che magari non vivono nell’abitazione della madre, non è un problema e si può comunque richiedere il bonus mamma.
Tale diritto – si legge – nasce e si cristallizza al momento della nascita del secondo figlio (nel caso di 2024) o terzo figlio, pertanto non si interrompe in caso di decesso o per fuoriuscita dal nucleo familiare così come la semplice non convivenza con la madre o eventuale affidamento esclusivo col padre. Una misura, pertanto, che va anche a favore delle donne lavoratrici eventualmente separate o divorziate e che rientrano nell’ultima e non solo casistica citata.
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