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Bonus da 300 a 3600 euro se devi fare questo: un aiuto non indifferente. Approfittane

Bonus, aiuto importante per i beneficiari. Quali sono i requisiti necessari e chi può accedere a questa agevolazione.

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Bonus da 300 a 3.600 euro, a chi spettano (codiciateco.it)

Per le famiglie che sono impegnate nell’assistenza di una persona disabile grave o di una anziano non autosufficiente, gli ostacoli e difficoltà da affrontare sono molte. Gli aiuti pubblici possono rappresentare tutte tutele importanti in casi come questi. Sono sostegni che si rivelano decisivi per chi non ha mezzi necessari per sostenere molte spese.

Il settore dell’assistenza domiciliare infatti è fondamentale per molte famiglie rappresentando l’unica forma di cura della persona. Ma resta un ambito nel quale non è semplice muoversi agevolmente tra normativa e strutture che a volte si dimostrano insufficienti a garantire dei livelli minimi. Quindi il lavoro svolto da badanti e colf diventa decisivo per avere un’assistenza adeguata.

Bonus, aiuto consistente per molte famiglie

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Assistenza anziana, la probabilità di un contributo economico (codiciateco.it)

Ma se l’assistenza di colf e badanti è importante, non tutte le famiglie possono sostenere i costi di un’assunzione. Purtroppo questo è un settore professionale dove il lavoro nero è tuttora molto presente a scapito di sicurezza e garanzie per tutte le parti in causa: famiglia, assistito e assistente. Diciamo subito che parte delle spese sostenute per l’assunzione di personale assistenziale sono detraibili in sede di dichiarazione dei redditi.

Il 19% per la spesa dei contributi è infatti detraibile. Ma esiste anche un vero e proprio bonus da sfruttare, un contributo da 300 a 3.600 euro annui, erogato da Cas. Sa. Colf. Si tratta di due distinte misure. La prima di 3.600 euro annuali, in 12 rati da 300 euro, destinata come rimborso ai datori di lavoro non autosufficienti con certificazione. La seconda di 300 euro una tantum per i datori di lavoro che assumono una badante in sostituzione di quella in maternità.

Se questi sono i destinatori e le cifre ci sono alcuni requisiti da rispettare per accedere alla misura. Il primo è un anno di contributi versati favore di Cas. Sa. Colf (contributi versati per 4 trimestri consecutivi con soglia minima di 25 euro a versamento). Il secondo prevede che il richiedente al momento dell’iscrizione a Cas. Sa. sa. non abbia compiuto ancora 60 anni. Il terzo che il datore di lavoro – assistito sia non autosufficiente.

Il contributo può essere richiesto a qualsiasi età del datore di lavoro, ma al momento dell’iscrizione alla Cassa non deve aver compiuto 60 anni e deve essere già non autosufficiente. Una commissione medica confermerà i requisiti con attenzione alla condizione di non autosufficienza del richiedente. Una situazione è tale se la persona non è in grado di svolgere compiti quotidiani in maniera autonoma.

Per ogni attività si verifica lo stato di autonomia e si indica un punteggio. Lo stato di non autosufficienza è raggiunta con una somma complessiva dei punteggi pari o superiore a 40. Al momento della presentazione della domanda alla Cassa, si deve allegare anche il questionario di valutazione del medico curante con una relazione medica descrittiva della condizione del richiedente.

Anche il bonus, aiuto per l’assunzione della sostituta in caso di maternità, si richiede alla Cassa. Il bonus copre le spese per i contributi da versare. Sono necessari un anno di iscrizione alla Cassa e i documenti di assunzione della sostituta.

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