Importante novità in Italia: introdotta una misura di sostegno per le famiglie che hanno bisogno di assumere badanti per gli anziani. Ecco requisiti e modalità
Le figure di colf e badanti stanno diventando sempre più importanti e ricercate per garantire garantire benessere, sicurezza e il controllo delle persone più anziane o fragili. In molte situazioni, spesso causa lavoro o distanza geografica, diventa difficile conciliare famiglia, occupazione e anziani. E a un certo punto diventa necessaria una figura di supporto a tutela del diretto interessato.
Figure professionali che sostituiscono figli e nipoti in molte ore del giorno e aiutano gli anziani con le attività quotidiane come il lavarsi, il vestirsi, la preparazione dei pasti e l’assunzione dei farmaci. Un’assistenza vitale per coloro che hanno difficoltà a svolgere queste attività da soli a causa dell’età avanzata o di condizioni di salute. È una soluzione favorevole poiché permette di ricevere le attenzioni e cure necessarie ma rimanendo nel comfort e nella familiarità del proprio ambiente domestico e non in una struttura come RSA.
Come funziona il nuovo incentivo per assumere colf e badanti
A tal proposito è arrivato un importante incentivo per supportare le famiglie che necessitano di tali figure e al contempo per regolamentare tutte queste posizioni lavorative. In risposta a questa esigenza, infatti, il governo ha introdotto un’iniziativa volta a favorire l’assunzione di badanti per assistere gli anziani over 80. Quindi la premessa è già in questa stessa indicazione: la misura è possibile solo per chi rientra in questa fascia d’età.
Per il resto, una volta possibile usufruirne, l’incentivo prevede una sospensione dei contributi per un periodo di due anni per i datori di lavoro domestico che assumono badanti con mansioni specifiche di assistenza agli anziani non autosufficienti ultraottantenni. Tra i requisiti per gli anziani, oltre all’età sopracitata, è necessario che siano già titolari dell’indennità di accompagnamento. Un dettaglio studiato e che assicura che l’aiuto venga indirizzato a coloro che ne hanno maggiormente bisogno, garantendo un sostegno concreto alle fasce più vulnerabili della popolazione anziana.
Il taglio dei contributi, che va ad ammortizzare sui costi totali, vanno a decorre dal 1 aprile 2024 fino al 31 dicembre 2025, con la norma che prevede tale cuscinetto per un massimo di 24 mesi. Tale scenario fornisce comunque un contributo continuativo nel tempo e che consente a chi ne ha fatto richiesta di pianificare e sostenere le spese necessarie successive per l’assistenza.
È previsto anche un tetto massimo per tale misura: 3.000 euro su base annua, calcolato e applicato su base trimestrale. Occhio però anche all’ISEE: il datore di lavoro che vuole beneficiare di questo aiuto attuale non deve appartenere a una fascia superiore a 6.000 euro.