Ci sono alcune bollette che non vanno più pagate e l’avviso è sulle stesse fatture di quelle che invece vanno saldate: scopriamo di quali si tratta
Le bollette, in Italia e nel mondo, rappresentano una componente essenziale della società. Certo sono spesso poco piacevoli e in generale non fanno impazzire di gioia chi deve pagare, ma riflettendo il costo dei servizi fondamentali come l’energia elettrica, il gas, l’acqua e altri servizi pubblici. Questi documenti mensili o bimestrali forniscono una panoramica dettagliata dei consumi domestici, suscitando però spesso dibattiti e preoccupazioni in relazione ai costi crescenti e alle dinamiche del mercato energetico. C’è ancora chi giustamente recrimina, per esempio, fatture anche da 300-400 euro pagate mesi fa per una normale utenza senza un utilizzo eccessivo.
Le oscillazioni del mercato e offerte specifiche, è chiaro, determinano di mese in mese l’importo. Le tariffe dell’energia elettrica e del gas sono influenzate da vari fattori, tra cui i prezzi delle materie prime, le politiche energetiche nazionali, la domanda e l’offerta sul mercato internazionale dell’energia e quant’altro. Ma bassamente le bollette riflettono verosimilmente i consumi delle famiglie, anche se poi i costi fissi e le voci aggiuntive possono rappresentare una parte significativa del totale.
Bollette, l’incubo delle famiglie: cosa si rischia non pagando
In Italia, a proposito di prezzi alti e polemiche, il mercato dell’energia è stato caratterizzato da una serie di cambiamenti, inclusa la liberalizzazione che ha introdotto la concorrenza tra diversi fornitori con un rilancio a ribasso a favore dei consumatori. Un impegno nei riguardi dei cittadini da una parte ma anche verso l’ambiente dall’altra. Parallelamente alle politiche governative, infatti, c’è stata un’attenzione crescente alla sostenibilità e alla gestione consapevole delle risorse. Anche la semplice bolletta via email è in ottica green col risparmio di carta.
L’Italia anche ha una parte attiva in questa situazione. Ultimamente sta infatti vivendo una trasformazione nel settore energetico, con un crescente focus sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. L’obiettivo europeo ma anche nostrano è transizione verso un sistema energetico più sostenibile, anche se tale passaggio a fonti energetiche più pulite e innovative può comportare investimenti iniziali e potenziali variazioni nelle tariffe per sostenere la transizione.
A proposito di costi però, le bollette diventano spesso motivo di contenziosi quando – per un motivo o per un altro – un cittadino non corrisponde quanto dovuto soprattutto a margine di un cambio gestore lasciando indietro il conto da saldare. Oltre a generare debiti certificati, il mancato pagamento delle bollette può innescare una serie di procedure legali intraprese dai fornitori di servizi con un ente di riscossione accompagnato da un avvocato.
Una lunga epopea che porterebbe pero giocoforza al punto di partenza: pagare. ll contenzioso legale che ne verrebbe, infatti, vi condannerebbe senza alcun dubbio tranne irregolarità della società e può comportare costi aggiuntivi sotto forma di interessi, spese legali e sanzioni. In più il diretto interessato rischia di subire un peggioramento della propria situazione creditizia, con impatti negativi sulla possibilità di ottenere futuri finanziamenti.
Quali bollette si possono non pagare per legge
Attenzione però alla data per quanto riguarda le bollette non pagate, perché se vecchie possono decadere. L’indicazione stessa è ‘nascosta’ nella parte in basso della fattura dove vi sono tutte le spiegazioni tecniche e cavilli che fa sempre bene leggere a tempo perso. Nella fattispecie si legge quanto segue: “Se ricevi una bolletta con importi che fanno riferimento a periodi più vecchi di due anni, puoi contestarla e non pagarla. Il tuo venditore ha l’obbligo non solo di informarti insieme all’invio della fattura e comunque almeno 10 giorni prima della scadenza di pagamento, ma anche di agevolarti in questa operazione. Dall’1 marzo 2018, infatti, è possibile avviare la contestazione degli importi che superano i 24 mesi nel periodo di riferimento in applicazione della legge di Bilancio (Legge n.205/17)”.