L’incubo che chiunque potrebbe vivere improvvisamente, anche senza avere colpe specifiche: bollette della luce e del gas a tre zeri.
Immagina di sentire suonare il postino e subito dopo di andare a controllare cosa ti ha lasciato nella buca delle lettere. Immagina poi di vedere le bollette della luce e del gas. Nulla di strano fini qui. Ma immagina di aprirle e scoprire che gli importi da pagare sono a tre zeri, per la prima volta nella tua vita e senza avere cambiato abitudini nel dispendio di energia, gas o riscaldamento. Uno spavento che nessuno vorrebbe mai provare ma farsi prendere dal panico, anche se comprensibile, non è la strada migliore per ragionare su quello che è successo.
Se poi a ricevere le bollette altissime è una coppia di pensionati, marito e moglie che sono stati ligi al dovere per una vita e magari poco avvezzi a protestare o a cercare online una spiegazione, allora tutto potrebbe andare a favore dell’erogatore dell’energia e del gas perché potrà stare certo che nessuno si farà sentire e le bollette verranno pagate regolarmente, a costo di enormi sacrifici. Ma non tutti sono disposti a rimanere in silenzio ed ecco cosa è successo a due pensionati della provincia di Treviso.
Bollette a tre zeri, come sono riusciti a farsi risarcire: scacco al distributore
Come si dice? Buoni sì ma non stupidi. Come tutti sappiamo a fine giugno è scaduta la maggior tutela nel mercato elettrico per i clienti non vulnerabili. Dal primo luglio, gli utenti che non sono passati al mercato libero sono trasferiti automaticamente alle tutele graduali. Come ha spiegato Arera il servizio è stato voluto per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica dopo la rimozione della tutela di prezzo. Per il gas, invece, lo stop ai prezzi regolati è scattato alla fine dello scorso anno.
La confusione regna sovrana, e se è vero che l’utente ha il dovere di informarsi sulle novità per una scelta consapevole e trasparente circa la scelta dell’operatore, è vero anche che l’erogatore del servizio ha non solo il dovere ma l’obbligo di informare i clienti su tutte le tariffe e dunque i costi delle bollette non dovranno essere una sorpresa e tantomeno un incubo.
Torniamo alla storia della pensionata della provincia di Treviso: la donna è riuscita ad avere un rimborso di due bollette per un’importo superiore ai 7.500 euro. Lo ha comunicato Adico, un’associazione a difesa dei consumatori, spiegando che con il supporto legale è riuscita a far annullare due bollette dell’energia, una del valore di circa 4.500 e l’altra di un importo pari a circa 3.800 euro.
Non sempre succede ma in questo caso il gestore dell’energia ha ammesso che, per un errore, la comunicazione del cambio di tariffa alla pensionata era stata fatta oltre i tempi previsti dalla legge. L’ufficio legale di Adico ha contestato con successo la mancata tempestiva comunicazione, rispetto ai nuovi prezzi fatti valere da Enel Energia. Nel frattempo la donna aveva iniziato a pagare le bollette a rate, e tutto quello che aveva versato le verrà rimborsato. Il consiglio per tutti se dovessero arrivare bollette esageratamente alte, è quello di rivolgersi ad un’associazione per i consumatori. E lieto fine sarà .