Bolletta della luce, un risparmio possibile per questi consumatori. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.
Il mercato libero si è imposto completamente in Italia. Dal 1° luglio infatti il mercato tutelato è finito per tutti i consumatori ad eccezione dei cosiddetti clienti vulnerabili (over 75, utenti in condizioni di svantaggio economico, disabili gravi, utenti in strutture di emergenza abitativa per calamità, utenti di isole non interconnesse, utilizzatori di macchinari elettromedicali in gravi condizioni di salute), per i quali prosegue.
Chi invece non ha scelto il fornitore sul mercato libero rientra invece nel cosiddetto mercato a tutele graduali. Si stima siano circa 4 milioni i clienti del servizio elettrico che non hanno effettuato il passaggio. Per loro non ci sono particolari disagi, il RID bancario resta uguale, niente interruzioni del servizio elettrico, niente costi aggiuntivi. Il fornitore è quello assegnato in base alla zona di residenza e i costi variano proprio a seconda della zona.
Bollette luce, chi risparmia di più dalla fine del mercato tutelato
Per 3 anni chi non ha optato per un fornitore sul mercato libero, resterà nel servizio di tutele graduali. Il distributore è assegnato sulla residenza, come detto, con tariffe fissate nell’asta della durata di un anno. I vincitori dell’asta sono Enel, Hera, Illumia, Edisno, A2A, Iremn, Eon che si sono suddivise le 26 zone distribuite sull’intero territorio nazionale.
Se i prezzi del mercato libero sono decisi sulla base dell’andamento delle quotazioni dei prodotti energetici, delle condizioni economiche internazionali, delle oscillazioni petrolifere, quelli degli altri servizi sono fissati a prescindere da questi fattori e qui sta la sorpresa. I consumatori con utenze nelle tutele graduali hanno un risparmio in bolletta di circa 131 euro all’anno rispetto a quelli in servizio di maggior tutela (i clienti vulnerabili).
In alcune zone come Avellino, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Benevento, Siena, Grosseto i risparmi arrivano a quasi 200 euro all’anno. Le aree più penalizzate si trovano a Sud e nelle Isole: Napoli, Cagliari, Oristano, Sud Sardegna che segnano incrementi tra 6 e 30 euro al mese. In media, sommando tutti i parametri di Arera, il risparmio nel servizio di tutele graduali è di 113 euro rispetto al mercato tutelato.
Le condizioni delle tutele graduali sono definite Placet e comprendono fatturazione bimestrale, pagamento con domiciliazione bancaria e postale o con bollettino, nessuna garanzia in caso di domiciliazione bancario, postale o carta di credito. Invece quelle dei clienti vulnerabili, in particolare i prezzi, saranno fissate in aste specifiche. Ma chi paga di più?
Al momento le tariffe sul mercato libero risultano più costose in media del 47 per cento rispetto i prezzi applicati nel mercato tutelato. La spesa annua in più per chi ha contratti con tariffa fissa arriva in media a quasi 300 euro. Una beffa per chi sperava di risparmiare con il mercato libero. A pagare meno, almeno ora, è chi non ha scelto e resta nelle tutele graduali.