Occhio a quel che si condivide sui social: solo negli ultimi giorni una famiglia ha visto cancellarsi la vacanza e rubare i soldi del rimborso.
Difendere la propria privacy significa talvolta anche rinunciare a condividere con i propri amici la gioia derivante dall’aver appena prenotato una vacanza. Per quanto si possa essere presi dall’euforia, è bene contenersi e dedicarsi ai festeggiamenti offline, pensando a cosa mettere in valigia e quale itinerario è fattibile affrontare.
Quel che non si dovrebbe mai fare è pubblicare sui social le foto dei biglietti e delle prenotazioni dei viaggi: questo gesto apparentemente innocuo può dare vita ad una truffa anche piuttosto importante, con conseguenze disastrose per tutta la famiglia. Vediamo, ad esempio, cos’è successo a questa coppia in procinto di partire.
Informare I follower di una partenza imminente potrebbe non essere piacevole come si immagina: pubblicare online un’innocua foto contenente i dati della prenotazione della vacanza è un gesto sinonimo di grande incoscienza da parte del singolo. Per far comprendere quali rischi si corrono, citiamo le vicende di una famiglia del Kentucky: la mamma ha provveduto a diffondere l’accaduto per far sì che altri non ripetano lo stesso errore.
La famiglia aveva pianificato una maxi-vacanza della durata di un anno interno, prenotando una crociera da 15.000 dollari, spesi principalmente per coprire il costo della stanza più circa 2000 dollari per servizi extra quali escursioni nel corso delle varie tappe. Entusiasta di questa partenza insieme al marito e ai figli, la donna ha condiviso la prenotazione su Facebook, senza pensare che potesse comportare dei danni e senza notare alcuna stranezza iniziale.
Solamente a 48 ore dalla partenza, la madre di famiglia ha appreso della cancellazione della prenotazione. Questo è accaduto perché qualcuno, alla vista della foto, ha utilizzato le informazioni di prenotazione contenute nell’immagine per modificare il viaggio e cancellarlo, fornendo dati bancari alternativi per il riaccredito del denaro (a proposito di furti legati alle vacanze, scopri anche come essere certo di aver prenotato qualcosa di reale). La famiglia ha ottenuto dalla compagnia un risarcimento di 10.000 dollari ma non è stata soddisfatta: la stessa compagnia ha ricordato l’importanza di mantenere privati i dati relativi alle prenotazioni.
La stessa sorte viene condivisa ogni anno da centinaia di viaggiatori imprudenti, costretti a vivere disagi e perdite consistenti. E’ importante prestare attenzione anche ai codici QR e alfanumerici presenti sui biglietti: possono riportare a dati personali che vanno oltre quelli già visibili sul biglietto. Non basterà rimuoverli applicando degli sticker o simili, in quanto si tratta di maschere facilmente rimovibili. Piuttosto, è consigliato inserire il biglietto in un libro o nel passaporto e creare una foto scenografica, gradevole da vedere, che condivida la gioia del viaggio con i propri follower pur non rivelando nulla di personale.
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