Benzina, per nulla apprezzati gli aumenti di 40 centesimi sul carburante. Da cosa deriva questo esborso e che tipo di tassa è.
Un cruccio per gli italiani è sicuramente la spesa derivante dalla benzina. Un esborso tuttavia necessario che permette di alimentare i mezzi e spostarsi per motivi di lavoro e di studio. Il problema però è che in Italia ed in tutta l’Unione Europea la benzina ed il diesel potrebbero aumentare ancora di più. E non è uno scherzo.
Una notizia che non fa per niente piacere, piovere sul bagnato direbbero gli italiani considerando il prezzo al litro già veramente eccessivo. In questo caso, di cui sotto ne parleremo nello specifico, però l’aumento non deriverebbe dalle turbolenze dei mercati oppure dalla questione dello Stretto di Hormuza, ma una decisione che è stata presa a Bruxelles. Ormai in Italia il prezzo della benzina è 1,80 al litro mentre il diesel è oltre 1,70, costi assolutamente eccessivi dove il Governo ha più volte dichiarato che non può far nulla per fronteggiare questa situazione che diciamola è davvero incresciosa. Che dire, al peggio non c’è mai fine.
La ragione dell’aumento ulteriore della benzina ha una sigla: ETS ovvero il sistema di scambio di quote di gas serra che ha lo scopo di ridurre l’impatto ambientale. Questo meccanismo ha già interessato alcuni produttori di energia da combustibili fossili all’interno dell’Unione Europea così come le industrie pesanti. Lo scorso anno però l’Unione Europea si era attivata varando la nuova ETS che va ad interessare anche le aziende che operano in altri settori quali trasporti ed edifici. Cosa ha portato questo? Che nel 2027 si avrà una cattiva sorpresa.
La tassa entrerà in vigore e ci sarà quindi un aumento del costo di benzina e diesel. L’allarme è stato lanciato proprio alcuni alcuni giorni fa parlando di quanto sarà corposo l’aumento di benzina e diesel. Più precisamente infatti viene scritto sul punto che “… l’Ue inizierà a quantificare le emissioni di CO2 provenienti dagli edifici e dai trasporti stradali, con un nuovo sistema di tariffazione del carbonio, noto come Emissions Trading System 2 (ETS2). Il nuovo sistema però, potrebbe portare ad aumenti dei prezzi più elevati di quanto inizialmente previsto”.
Si pensava erroneamente che i prezzi sarebbero rimasti al di sotto dei €45 per tonnellata di CO2 ma in realtà si pensa che il prezzo potrebbe salire fino a 200 euro a tonnellata. Cosa significa questo? Un aumento del costo della benzina pari a 4 volte superiore rispetto a quelle che erano state le ingenue stime comunitarie. Questo si traduce in un rincaro anche di 40 centesimi al litro. Un aumento veramente esagerato, una piaga per le famiglie.
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