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Ancora beffa dipendenti pubblici: queste festività non saranno pagate

Beffa anche per il 2024: ai lavoratori statali non verranno pagate queste festività. Una storia che alimenta le polemiche per disparità di trattamento 

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La beffa dei festivi per i dipendenti pubblici – CodiciAteco.it

Essere un dipendente pubblico, soprattutto con le incertezze terribili che vi sono oggi in termini di lavoro, può essere un fattore determinante considerando vantaggi e benefit associati.  La stabilità occupazionale, infatti, rappresenta uno dei pilastri fondamentali della carriera nel settore pubblico. A differenza del settore privato, caratterizzato da fluttuazioni economiche e ristrutturazioni aziendali, i lavoratori pubblici godono di una maggiore sicurezza occupazionale che ha segnato generazioni e generazioni e succede ancora oggi.

Avere un tale ruolo significa una costante fonte di reddito e una maggiore tranquillità finanziaria a lungo termine, con tutti i benefici come tredicesima, quattordicesima e quant’altro. Un altro aspetto da considerare, del resto, è appunto il pacchetto retributivo complessivo tipico dei lavoratori pubblici. Sebbene gli stipendi potrebbero essere di base inferiori a quelli del settore privato, i benefici aggiuntivi come assicurazioni sanitarie complete, pensioni sicure e giorni di malattia retribuiti contribuiscono a compensare questa differenza che crea un innegabile vantaggio.

Dipendenti pubblici, le festività di domenica non valgono

calendario 2024
Festivi dipendenti pubblici, quando scatta la beffa – CodiciAteco.it

Uno svantaggio netto, però, in particolare ci sarebbe nel doppio confronto. Parliamo del calendario delle festività quando il giorno rosso, come alle volte accade, arriva di domenica trasformandosi in una beffa per pubblici dipendenti in Italia. In queste circostante, infatti, scatta una controversia di cui si discute da anni. Perché mentre nel settore privato per i dipendenti scattano maggiorazioni in queste circostante, nel pubblico impiego la situazione è differente: ovvero la giornata di ferie non è pagata.

Parliamo dei giorni simbolo dell’anno come Natale, Santo Stefano, Capodanno, l’Epifania, il 26 aprile, il 1° maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 1° novembre, l’8 dicembre e la festa del santo patrono. I dipendenti pubblici devono dunque sperare che non arrivino di domenica questi giorni, altrimenti perderanno soldi mentre nel settore privato arriverà la maggiorazione. E’ stato inutile in questi anni ricorrere anche alla Corte Costituzionale la quale ha dato ragione allo Stato.  Nonostante si stia andando verso un’equiparazione con il contesto privato, resta saldo il principio di non introdurre ingiustificate disparità di trattamento per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni.

Perché non vengono pagate: il motivo ufficiale

Una conferma – come ricordano anche i colleghi di TuttoLavoro24 – di quanto aveva già dichiarato nel 2008 con la seguente sentenza: “La pubblica amministrazione conserva pur sempre – anche in presenza di un rapporto di lavoro ormai contrattualizzato – una connotazione peculiare poiché tenuta al rispetto dei principi costituzionali di legalità, imparzialità e buon andamento cui è estranea ogni logica speculativa”. 

Se i dipendenti pubblici continuano a lamentarsi per tale situazione, chi lavora nel privato continua a rinfacciare loro invece che continuano a ricevere fin troppi benefici spesso nemmeno doverosi e giustificati. Nel frattempo, intanto, sono in arrivo aumenti e arretrati per molti dipendenti pubblici. Con un occhio al nuovo calendario 2024 per capire se si ripeterà lo scenario finora descritto o, con fortuna, verrà dribblato.

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