Brutta sorpresa per migliaia di titolari dell’assegno di inclusione, la scoperta sulla carta ha spiazzato: ecco cosa è successo. Potrebbe verificarsi anche nei prossimi mesi
L’assegno di inclusione è la nuova ancora di salvezza in Italia per le famiglie che purtroppo riversano in condizioni di povertà. In precedenza percepivano il reddito di cittadinanza prima che la vecchia misura venisse accantonata, ma adesso, da quando il 31 dicembre è stata accantonata, hanno dovuto o hanno fatto domanda per l’ADI. Si tratta di un assegno mensile da minimo 480€ a salire, cifra sempre garantita una volta approvata la richiesta, e che sale proporzionalmente alla scala di equivalenza e quindi ai numeri dei membri in famiglia.
Per poter ottenere tale misura è necessario, come ormai ampiamente noto, avere nel nucleo familiare almeno uno tra un minore, disabile o anziano non in una situazione idilliaca sul fronte economico. In alternativa, per chi non potesse ottenere tale ammortizzatore sociale per mancanza di requisiti, c’è il supporto per la formazione e il lavoro che elargisce, mensilmente, un assegno da 350€ vincolato a un percorso di formazione avviato tramite l’ente previdenziale. Si tratta di un’altra ramificazione del vecchio RdC, diviso da un’unica misura in due distinte.
Le date pagamento per l’ADI – ma in realtà anche per l’SFL – sono due: una a metà mese, un’altra alla fine. La ricarica anticipata è per i nuovi beneficiari che hanno visto la domanda approvata il mese precedente; dalla seconda ricarica in poi invece giungerà come detto negli ultimi giorni del mese. La carta, una volta giunto l’ok dell’INPS, si ritira presso gli uffici di Poste italiane ma è proprio qui che i nuovi titolari dell’ADI hanno ricevuto una sorpresa inaspettata. Sebbene abbiano ricevuto la carta, infatti, questa è apparsa con credito di 0 euro. Una circostanza comune, che ha riguardato migliaia di cittadini, colti totalmente di sorpresa.
Il ritiro carte parte infatti dal giorno 16 solitamente, lo stesso in cui avvengono appunto le ricariche per i nuovi beneficiari. Ciò significa che di fatto, almeno finora, chiunque abbia messo mano sulla carta ha trovato nell’immediato anche la cifra da poter spendere. E’ sempre stato in un certo senso scontato. Tuttavia, almeno dl 16 aprile scorso, non è stato così per gli ultimi arrivati. Una beffa non indifferente considerando già la lunga attesa e trafila per poter avere il semaforo verde.
Ma da cosa è dipeso? Un fatto sicuramente inconsueto in relazione ai mesi precedenti, tuttavia non preoccupante. L’INPS potrebbe infatti alle volte tardare nei pagamenti anche se si impegna a essere puntuale soprattutto quando si tratta di misure del genere, ma in alcune circostanze potrebbero servire fino a 5 giorni per poter emettere la ricarica. Motivo per cui se dovesse capitare anche nei prossimi 12 mesi nulla da temere: sarebbe normale, anche se un po’ fastidioso. Il problema subentrerebbe lì dove, pur attesi i 5 giorni lavorativi, non dovesse esserci traccia dei soldi. Significherebbe a quel punto che l’ADI, per un motivo o per un altro, potrebbe essere bloccato o decaduto.
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