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Banche, non si può accedere: confusione dei correntisti

Non si può accedere in banca, la notizia che è appena arrivata sta destabilizzando gli utenti. C’è confusione anche nelle filiali. 

Problemi per accedere alle banche (Codiciateco.it)

4 milioni e mezzo di italiani si sono ritrovati buttati fuori dai loro conti: è stato vietato l’accesso e i risparmi sono in gravissimo pericolo. I correntisti stanno temendo il peggio e regna la confusione più assoluta: potrebbero dover dire addio ai loro vecchi conti correnti. Tutto sta per cambiare.

Sono previsti dei nuovi ed importanti cambiamenti, accettarli non è semplice. In quest’epoca di grande crisi, poi, è facile avere paura di perdere il lavoro fatto in una vita intera. E’ però innegabile che il mondo sia sottoposto ad un’evoluzione rapida, anche per l’effetto della mancanza di denaro sufficiente e del conseguente bisogno di risparmio. Il risparmio non è obiettivo unico dei privati, ma anche della maggior parte delle aziende, compresi gli istituti bancari. Non a caso, le filiali fisiche delle banche sono destinate a chiudere per sempre: si pensi alle 823 filiali chiuse solo nel 2023 in Italia. Queste manovre hanno comportato dei danni non indifferenti per gli utenti: l’ultima segnalazione ci è pervenuta da pochissimo.

Banche, niente più accesso: fuori 4 milioni e mezzo di italiani

Banche, tagliati fuori 4 milioni e mezzo di italiani (Codiciateco.it)

Sull’analisi effettuata riguardo le conseguenze della chiusura delle filiali nel 2023, è emerso che ben 4 milioni e mezzo di italiani non hanno più accesso ai servizi nel paese di residenza. La banca non esiste più e sono costretti a migrare altrove per ricevere assistenza e consulenza. Attualmente, non sono previsti miglioramenti per il 2024: la situazione è destinata a peggiorare.

Inevitabilmente, la presenza degli istituti bancari nel nostro Paese andrà a diminuire e l’online rappresenta il futuro per ogni correntista. Banche come Intesa Sanpaolo hanno già trasmigrato alla nuovissima filiale digitale Isybank tantissimi utenti, e le altre si preparano a fare lo stesso. Sono in tante le persone che trovano ingiusto questo spostamento obbligato all’online: sono troppi gli anziani che non hanno accesso o dimestichezza con la tecnologia, così come coloro che dispongono di un basso livello d’istruzione. Non mancheranno dunque delle difficoltà ad accedere a supporti online, ma questa è la conseguenza del costo troppo elevato che comporta mantenere in vita una filiale fisica.

Emanuela Toparelli

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