Ausili e presidi messi a disposizione in casi particolari, quali sono le differenze tra questi importanti dispositivi e a chi sono destinati.
In campo sanitario, ma non esclusivamente, sono disponibili alcuni importanti dispositivi a carico del servizio pubblico. Infatti sono le Aziende sanitarie locali (ASL) a fornire gratuitamente o a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN) questi strumenti. È importante notare come strumenti di questo genere intervengono sullo stile e le condizione dei soggetti interessati.
Si può dire che in termini generali il risultato del loro utilizzo sia il miglioramento della qualità di vita delle persone in ambiti e contesti diversi: da quello scolastico al lavorativo, dall’ambiente sociale e all’autonomia domestica, dalla mobilità alla comunicazione. Ma quali sono i diretti interessati e come possono richiedere questi dispositivi?
Ausili e presidi chi può fruirne e come
Ausili e presidi sono tutti quei dispositivi e strumenti che migliorano le condizioni di vita di persone anziani o con disabilità. Come accennato questi strumenti hanno campi di uso diversi e possono essere classificati come semplici (bastoni, stampelle, deambulatori per esempio) o complessi (come protesi biomeccaniche, carrozzine elettriche, tastiere braille e così via).
Si può dire che il loro uso prevenga, curi o attenui condizioni di disabilità o invalidità psichica e fisica. Ma i termini ausilio o presidio, usati normalmente come sinonimi, in realtà indicano strumenti un diversi. Un ausilio per disabili in genere indica un dispositivo generico come potrebbe essere un bastone o una traversina. Mentre per presidio sanitario si intende uno strumento più specifico e complesso.
Un presidio in genere è pensato per le esigenze specifiche di una persona con disabilità. Gli ausili sono elencati dal nomenclatore tariffario della ASL e sono suddivisi in diverse categorie. Tra queste si possono ricordare terapia (attrezzi per la riabilitazione motoria, ortesi, tutori, apparecchi gessati), oppure locomozione (dai bastoni alle carrozzine manuali e elettriche, dai deambulatori agli scooter elettrici, pedane, verticalizzatori, sollevatori, e via di seguito).
Particolare spazio trovano i presidi di tipo elettronico o informatico destinati a colmare o alleggerire disabilità di vario genere visive, motorie, cognitive. Questi dispositivi sono classificati per la comunicazione (comunicatori a tavoletta, dispositivi di sintesi vocale, software Comunicazione Aumentata Alternativa), o per l’integrazione sociale (computer adattati, software speciali, ausili per la video-scrittura, ausili per l’accesso al lavoro).
La richiesta per questi dispositivi va presentata alla ASL di competenza territoriale, con variazioni nella procedura da Regione a Regione. Tuttavia alcuni passaggi sono comuni a cominciare dalla prescrizione medica, alla domanda vera e propria inviata alla ASL, alla valutazione effettuata proprio dalla commissione medica ASL. In alternativa al servizio pubblico anche associazioni, cooperative, enti di beneficienza possono fornire questi strumenti in condizioni particolari.