Il costo di ogni cosa sta aumentando, compreso quello dell’assicurazione per la macchina, in alcune città più che in altre.
Negli ultimi anni abbiamo attraversato un periodo economico piuttosto critico, caratterizzato da una forte inflazione e quindi da un aumento generalizzato dei prezzi. Questa tendenza interessa infatti ogni aspetto della nostra vita: dalle attività e dai beni primari fino allo svago. Andare a fare la spesa, mettere benzina, pagare le bollette sono spese irrinunciabili, poiché basilari, ciononostante in molti si trovano in difficoltà a causa dei prezzi in crescita.
La gestione di un’automobile, ad esempio, costa cara: la benzina ha prezzi che oscillano tra l’euro e ottanta e oltre, i pezzi di ricambio dal meccanico costano sempre di più e anche l’assicurazione pesa enormemente sulle nostre tasche. L’RC auto in particolare sta diventando sempre più esosa in molte città italiane, in alcune più che in altre.
Questa disparità tra i premi, in effetti, mette in evidenza come in alcune regioni la guida e la gestione dell’auto siano sottoposte a rischi maggiori, comportando prezzi assicurativi più alti. L’aumento dell’RC auto, in ogni modo, è generalizzato e si è avviato già diversi mesi fa. Invece di attestarsi su determinate cifre, però, ha continuato a salire.
A giugno scorso, ad esempio, la città più colpita dagli aumenti è stata Roma, ove si è registrato un prezzo medio del 9,3% in più su base annua. Al fianco di Roma anche Enna, Cagliari e Catania. In tutto il territorio italiano l’aumento si è attestato in media sul +6,2%, comportando guadagni più che consistenti per le compagnie assicurative. Le stime parlano infatti di circa 165 miliardi di euro raccolti tramite l’aumento dei prezzi delle RC auto.
Ma tutto ciò da cosa dipende? E soprattutto, è davvero giustificabile? Un lieve aumento dell’assicurazione auto può essere giustificato dall’inflazione stessa: ogni settore economico è sottoposto ad aumenti di prezzo. Un meccanico che faccia pagare di più una riparazione, per esempio, comporterà un costo maggiore per la compagnia assicurativa che dovrà rimborsare un determinato cliente.
In generale, però, secondo il Codacons gli aumenti a cui stiamo assistendo non sono del tutto giustificabili e anzi sono in gran parte frutto di speculazione. Non è un caso che nel resto d’Europa i premi assicurativi costino enormemente meno che in Italia. Già nel 2022 in Italia il costo medio era di 350 euro annui, contro i 176 della Spagna e i 186 della Francia. E anche in Germania e Regno Unito la differenza era notevole, con rispettivamente 238 euro e 311 euro di premio.
In seguito agli aumenti dell’ultimo anno e più la situazione non ha fatto che peggiorare e in molti si augurano che il settore assicurativo venga sottoposto a limiti e restrizioni per fermino questa speculazione.
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