Assegno unico, occhio a non commettere questo errore anche in buona fede perché ti farebbe avere solo 57€ al mese e non l’intera e vera cifra che ti spetterebbe
Siamo in un periodo storico in cui il costo della vita cresce a dismisura e il dato sulla natalità è in allarme a causa della mancanza di lavoro, delle poche rassicurazioni o degli stipendi bassi. Le coppie non fanno figli, o ne fanno appena uno, perché non possono permettersene di più. Non ci sono le dovute garanzie. Ed è anche in questa direzione che va l’assegno unico introdotto ufficialmente a marzo 2021. Una misura rivoluzionaria in Italia che mira a dare un contributo stabile – mensile – alle famiglie con figli fino al 18esimo anno di età e anche oltre in alcune circostanze.
Ovviamente da solo non basterà a a mantenere un figlio, ma è un aiuto comunque effettivo e utile per le spese nei primi mesi di vita e anche successivamente. Spetta già dal 7° mese di gravidanza e alla prima mensilità dopo la nascita del bambino arriveranno anche gli arretrati per un’erogazione dall’INPS subito utile per tenere botta ai vari acquisti. Si tratta di un aiuto statale che ha fagocitato i vecchi ANF, ovvero assegno per nucleo familiare, l’assegno di natalità e altre misure di sostegno offrendo però in cambio un contributo continuativo e longevo.
Assegno unico, l’errore che ti riconosce il minimo
L’assegno unico spetta a qualunque famiglia con figli, indistintamente, ma la cifra erogata varia chiaramente in base al reddito di ciascun nucleo con importi più alti per chi ne ha maggiormente bisogno. Ed è per questo che ogni anno, subito dopo le feste natalizie, va rinnovato l’ISEE. Quindi anche quest’anno e va fatto entro il 29 febbraio per ottenere subito la nuova mensilità spettante a marzo. La domanda si rinnova in automatico, ma è necessario l’indicatore economico della famiglia che si “aggancerà” in automatico alla domanda pre esistente per ricevere le cifre aggiornate.
Il rischio, non presentando ISEE, è di ricevere il pagamento minimo previsto per chi appunto non presenta ISEE o ne possiede uno così alto: 57 euro totali. E’ vero che c’è tempo fino a giugno per rettificare e recuperare le somme tramite gli arretrati, ma significherebbe nel frattempo perdere soldi che comunque spettano e solo per una dimenticanza o per una mancata organizzazione entro i tempi richiesti. Ecco perché, se ancora non avete provveduto, è necessario farlo con assoluta urgenza per non rischiare brutte sorprese.
Quest’anno inoltre, in risposta all’inflazione, gli importi mensili saranno leggermente più alti e pari precisamente a un + 5,4% totale. Nel caso in cui l’ISEE dovesse essere invariato rispetto all’anno precedente, o rialzato ma non di troppo, chi farà domanda troverà dunque una cifra leggermente più alta rispetto a quanto percepito nell’intero 2023. Assegno unico che fa la differenza anche perché spetta a tutti come disoccupati e liberi professionisti a differenza dei vecchi assegni che andavano invece solo ai dipendenti.