Assegno Unico, se per errore o per mancanza di informazioni hai presentato un ISEE sbagliato, devi sapere che puoi rimediare, vedi come.
Una delle agevolazioni fornita agli italiani è l’assegno unico. Si beneficia di tale importo quando si presenta la domanda. Tuttavia, può accadere che venga fatta la richiesta con l’ISEE che non corrisponde a verità . Perché è sbagliato o perché difforme o ancora perché ci sono delle omissioni.
Dal novembre del 2023, l’INPS ha versato l’importo base della misura. Anche i beneficiari che hanno reso la domanda con ISEE viziato dagli errori sopracitati, ma riceverà solo l‘importo base della prestazione e non quello che spetterebbe secondo l’ISEE conforme. Ecco perché è necessario intervenire tempestivamente.
Assegno unico, occhio agli errori
L’INPS quindi, dato che si sono verificati molti casi di ISEE errati e viziati da errori ha fornito tutti i chiarimenti nel caso appunto di erogazioni seppur con ISEE sbagliato. Bisogna Innanzitutto precisare che la sigla ISEE sta per indicatore della situazione economica equivalente. Questo è il documento che serve per determinare l’importo, il quantum che spetta al beneficiario dell’assegno unico. Ecco perché dev’essere aggiornato annualmente, ogni anno la situazione cambia.
Alla luce di quanto detto quindi, cosa bisogna fare? Se avete presentato un ISEE errato, si presentano all’INPS i documenti che vanno a comprovare la veridicità dei dati indicati nella dichiarazione o si presenta una nuova dichiarazione sostitutiva unica, DSU. Se invece la domanda è stata presentata dal CAF, si può chiedere la rettifica della DSU della dichiarazione con effetto retroattivo ma solo se le difformità presentino un errore meramente materiale ovvero c’è stato uno sbaglio durante la fase di compilazione della attestazione.
Mancato adempimento
Regolarizzare la situazione è assolutamente importante. Qualora l’INPS si rendesse conto che le somme da erogare sono maggiori allora provvederà a versare anche le integrazioni spettanti. Se invece la situazione non si regolarizza entro la fine dell’anno il nucleo familiare beneficiario dovrà restituire le somme ricevute eventualmente in eccesso.
Nei mesi in cui la prestazione sarà percepita per intero prima che l’INPS intervenisse per ripristinare il quantum esatto. Se invece la situazione si regolarizza entro la fine dell’anno allora le famiglie riceveranno le quote per intero per i mesi in cui ha ricevuto l’importo minimo tramite conguaglio.